Cerca

La lettera

I genitori del San Paolo Ostiense: "Fieri dei nostri ragazzi"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da alcuni genitori dei tesserati del club capitolino

19 Ottobre 2018

Scrivono i gentiri dei ragazzi del San Paolo

Scrivono i gentiri dei ragazzi del San Paolo

Scrivono i gentiri dei ragazzi del San Paolo

Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da alcuni genitori dei tesserati del San Paolo Ostiense che raccontano quanto visto durante la gara contro la Nuova Tor Sapienza.


"Lo sport... le persone che ne sono amanti, chi lo pratica a livello agonistico o per puro diletto ne fa una regola di vita. Siamo padri e madri di ragazzi a cui cerchiamo di trasmettere i corretti valori dello sport.... Correttezza, cultura della sconfitta, rispetto dell'altro, integrazione sociale, lealtà...

I nostri figli giocano con il San Paolo Ostiense e noi genitori sabato scorso eravamo come sempre in tribuna a vedere la partita, una partita di adolescenti, San paolo Ostiense contro Nuova Tor Sapienza (in completo rosso) categoria under 16. Una partita decisamente corretta fino a meta del secondo tempo, nessun fallo o gesto clamoroso da ambo le parti. Insomma una della tante gare regionali. Quello che è accaduto all'improvviso ha dell'incredibile per ragazzi neppure sedicenni. Come è ben chiaro dal filmato il tutto inizia da un calcetto rifilato alle spalle a gioco fermo da un ragazzo della Nuova Tor Sapienza ad un avversario, ed a quel punto la furia di alcuni ragazzi della Nuova Tor Sapienza che si scagliano contro gli avversari lascia stupefatti. I nostri figli ci hanno chiesto "come è possibile scalciare un avversario alle spalle? Come è possibile alzarsi dalla panchina, entrare in campo e picchiare un avversario senza ragione? Come è possibile partire dalla porta e andare a colpire con furia inaudita chiunque si presenti davanti? ".

Il termine "rissa" viene definito dal dizionario italiano come una zuffa volgare e caotica che coinvolge più persone in un rumoroso scambio di colpi. Ma questa non è stata una rissa perché non c'è stato uno scambio di colpi. I ragazzi del San Paolo non hanno reagito ai colpi inferti dagli avversari, non hanno dato un calcio o un cazzotto. Forse qualcuno li potrà considerare dei fessi, invece noi genitori ne andiamo fieri. Perché un ragazzo per essere riportato alla calma deve essere alzato di peso dal proprio mister e riportato in panchina meritandosi anche un affettuoso scappellotto in testa? Ci domandiamo che senso ha portare il proprio figlio a giocare una partita e vederlo perdere la testa in quel modo. Evidentemente qualcosa non funziona ed è nostro compito, compito di noi genitori tutti, chiederci il perché.

Apprezziamo quanto detto dal dott. Ventura a GazzettaRegionale.it e ci piace credere che non si riferisca a noi genitori e figli quando parla di "attacchi da tutte le parti" e di "falsi moralisti". A noi genitori piace pensare che chi ha sbagliato si assuma semplicemente le proprie responsabilità. Questo non per cercare i colpevoli o demonizzare un ragazzo o una società calcistica, assolutamente no, ma solo per far arrivare ai ragazzi loro e nostri il messaggio che "A volte si vince, a volte si impara".

Utopia? Prima di chiudere un doveroso complimento va anche all'arbitro che ha saputo mantenere la calma e gestire una situazione veramente complicata.


Grazie 


Image title


Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Gazzetta Regionale

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alle nostre newsletter

EDICOLA DIGITALE

Dalle altre sezioni