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FOCUS
05 Novembre 2018
Santoni e Bartoli in gare ufficiali
Un sabato come tanti nel mio lavoro. Con la pioggia, con il sole, più con la pioggia recentemente. E’ questa la mia passione. Scrivere e parlare di calcio. Seguire le squadre che ogni weekend si incrociano regalandoci un fetta di sport che in televisione non si vede. Ed allora mi preparo, prendo il mio computer e parto verso il campo di turno. Ma questo sabato ha un sapore particolare.
Un sabato come tanti sì, lo pensavo inizialmente, ma così non è stato. E volete sapere il perchè? Da una parte Bartoli, un mister che in ogni occasione ama mantenere il suo stile di gioco; dall’altra Santoni, che è riuscito a plasmare i suoi giocatori portandoli alla vittoria. “Sarà una bella partita” mi aveva promesso il mister gialloblù prima dell’inizio. Ed io devo ringraziarlo perchè è stato davvero così. Vedere i ragazzi giocare è sempre un piacere, ma quando lo fanno e sul loro gioco, sulla loro mentalità, sulle loro teste si nota la mano dei tecnici allora ecco che quel piacere si trasforma in pura goduria per gli amanti di questo sport. E goduria è stata. Non siamo ipocriti, di partite ne abbiamo viste tutti, e tante, ma non sempre a prevalere è il gioco. Tante volte è la maggior qualità della squadra, altre volte la forza dei singoli giocatori: questi i motivi che comunemente portano un club a vincere o a perdere una sfida. In questo caso, in questo incontro, invece le qualità di Urbetevere e Lodigiani si può dire che sono facilmente sovrapponibili ed allora per vincere ci vuole qualcosa in più. E quel qualcosa in più si è visto grazie ai due mister. Come anticipato le squadre di Bartoli hanno un’identità vera; nessun pallone viene sprecato ed il gioco inizia palla al piede dalla difesa con un fraseggio che alla lunga manda in apnea gli avversari. Santoni invece ha approcciato alla sfida in maniera differente. Lui ha pensato all’avversario prima, e alla sua squadra poi. E’ stato bravissimo ad individuare il punto dove colpire e come il miglior giocatore di freccette ha centrato il “Bull”. Infatti durante questo match la chiave è stata la pressione offensiva. Nel primo tempo quando l’Urbe attaccava da sinistra verso destra e mister Santoni si trovava nel lato del campo offensivo della sua squadra, l’ho visto chiaramente dettare in maniera maniacale la pressione che i ragazzi dovevano apporre sulla difesa avversaria. Sono sicuro che se avesse potuto sarebbe entrato in campo a mordere le caviglie degli avversari insieme ai suoi. Bartoli però non si è scomposto, ha predicato calma vedendo i suoi in difficoltà. Diceva di aspettare, perchè seguendo le sue parole a fine partita “Più velocemente la palla va nell’altra metà campo, più velocemente ti torna addosso. Pazienza, coraggio, ma anche errori. Più l’avversario va forte, più io devo andare piano. Più l’avversario corre, più io lo devo far correre”. Ed il copione nella seconda frazione è cambiato. L’Urbe pian piano ha allentato la presa ed il gioco di Bartoli è tornato ad illuminare la sfida.
Alla fine i gialloblù sono stati più bravi sotto porta e sono riusciti a portare a casa i tre punti e anche meritatamente. Ma questo è passato davvero in secondo piano, anche per i tecnici nel post partita, che si sono mostrati due veri educatori sportivi fermandosi a lungo a parlare con me di questa sfida e di come l’avevano impostata. Sento di ringraziarli, perchè oltre alla grande umanità ed umiltà mostrata, hanno regalato spettacolo, hanno regalato emozioni, hanno regalato, finalmente, il calcio.
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