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La rubrica

La Voce del capitano, Salvino e il suo Circolo Canottieri

Parla il leader del team neopromosso dopo la sconfitta di misura con il Giardinetti un veterano con lo stemma cucito sul petto da dieci anni

15 Novembre 2019

Luca Salvino

Luca Salvino

Luca Salvino

Ha lottato, ha segnato, spingendo e sudando sotto una pioggia battente, ma alla fine non è riuscito a vincere il Circolo Canottieri Roma lo scorso sabato con il Giardinetti. A margine della sfida abbiamo incontrato il capitano del team allenato da Fortunato Torrisi, Luca Salvino, che così ci ha commentato la gara e l'inizio di stagione, comunque positivo. "Abbiamo avuto un po' di tentennamenti nei primi minuti di gioco con il Giardinetti, siamo riusciti a riprenderci ma nel finale siamo andati in stallo, soffrendo anche l'uomo in meno. Peccato, perché l'avevamo ribaltata bene inizialmente. Se siamo fra le migliori neopromosse? Sì, ci sentiamo così, perché le sconfitte che abbiamo subìto sono state formative e misurate, a parte il 5-1 ad Ardea." Fra le soddisfazioni migliori, la vittoria con la Pro Calcio Tor Sapienza. "La ricordo perfettamente, siamo partiti lì con una mentalità diversa rispetto al solito. Ci eravamo stufati di giocare bene non trovando il risultato e abbiamo messo così in campo una grinta speciale, facendo una partita praticamente perfetta. Il nostro punto di forza? Secondo me l'unione, non abbiamo mai problemi in spogliatoio, lo abbiamo visto anche con il Giardinetti: dopo l'espulsione di Fulminante non ci siamo sfilacciati,  siamo rimasti compatti. Penso che invece dobbiamo migliorare sotto l'aspetto mentale: a volte quando andiamo sotto pressione iniziamo a calciare via troppi palloni, e semttiamo di ragionare con la testa." Luca ha cambiato tanti ruoli durante l'agonistica: "Lo scorso anno facevo il centrocampista, quest'anno sto in difesa ma ho anche la punta... sono a disposizione del mister, gioco dove serve. Un mio punto di forza? Sono conosciuto per le mie falcate a sinistra e per come tiro su i compagni. Credo invece che debba migliorare sulla tenuta a lungo termine: quando ariva la stanchezza smetto a volte di ragionare." Sulla fascia che Luca porta al braccio: "Penso di essere stato scelto come capitano perché sono il veterano del gruppo, sono dieci anni che gioco qui al Canottieri: cerco sempre di dare il massimo in ogni allenamento e in ogni partita e faccio del mio meglio per far sì che il resto del gruppo faccia altrettanto. Questo per me deve fare un buon capitano. Dove può arrivare il Canottieri? Secondo me può fare bene, se lavoriamo  sui nostri limiti possiamo puntare in alto."

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