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La rubrica
21 Marzo 2020
Matteo Mirra
Vestito di amaranto oro da ormai cinque anni, il classe 2004 Matteo Mirra è un veterano all'interno della capolista, e con fierezza porta la fascia al braccio. Lo abbiamo conosciuto in occasione di una nuova puntata della rubrica "La Voce del capitano. "Anzitutto per me indossare questa stessa maglia è un onore, perché la Romulea è una società storica, che è nata quasi cento anni fa, ed è una delle squadre più importanti di tutta la regione. Sono orgoglioso di poter scendere in campo con questa maglia addosso". Sulla stagione, prima dello stop: "Inizialmente abbiamo un po’ faticato, nella squadra erano arrivati molti ragazzi nuovi, come anche il mister, quindi ci dovevamo un po’ abituare ai nuovi metodi e a far amalgamare nel gruppo i nuovi. Dopo questo periodo di ambientamento però credo che stiamo facendo un grande campionato, mi ritengo molto soddisfatto di quanto sto facendo sia io che la squadra. Soprattutto nel 2020, poi, che ci vede ancora imbattuti. Il ricordo più bello? Secondo me una partita molto emozionante è stata quella vinta in casa della Vigor Perconti. La sentivamo molto visto che sia l’anno scorso ai playoff che all’andata ci avevano battuto. Ci siamo presi una bella rivincita!" Con il passare dei mesi, come raccontato da Matteo, lo spogliatoio si è unito molto. "Sì, ora siamo come una vera e propria famiglia. Una cosa che ci caratterizza sul campo secondo me è il non mollare mai in qualunque momento della partita e grazie a questo siamo riusciti a rimontare e vincere partite molto difficili. Sicuramente ci sono diverse cose ancora da migliorare, alcune gare le abbiamo sottovalutate, soprattuto con squadre di bassa classifica e non a caso è stato proprio contro di loro che abbiamo perso qualche punto per strada. Dobbiamo lavorare e migliorare proprio su questo aspetto: dobbiamo affrontare le prime e le ultime in classifica esattamente allo stesso modo". Sull'essere capitano: "Per me è un onore ed esserlo e in una società come la Romulea è ancora più bello. Secondo me un buon capitano dovrebbe caricare la squadra ed aiutare ogni compagno nei momenti di difficoltà e, sopratutto, deve essere capace di prendersi delle responsabilità". In questo periodo difficile Matteo, come tutti, è a casa: "Sto approfittando di questo periodo per stare più tempo con la mia famiglia visto che durante l’anno ci sono stato davvero poco tra scuola e allenamenti. Sto studiando poi, seguendo le lezioni attraverso la didattica a distanza, e mi alleno a casa seguendo la scheda che ci ha fornito la società . Per il resto leggo e mi riposo".
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