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La Voce del capitano, Di Marcello e il suo Savio

Questa settimana abbiamo parlato con il leader dei blues: c'è grande soddisfazione per l'evoluzione compiuta dal gruppo durante l'anno

04 Maggio 2020

Di Marcello (©Cipppitelli)

Di Marcello (©Cipppitelli)

Di Marcello (©Cipppitelli)

Una grande stagione quella del Savio classe 2004: una costante parabola verso l'alto che ha visto i ragazzi di Tiziano Zappone crescere di settimana in settimana. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere sulla stagione che è stata e non solo con Marco Di Marcello, leader del Savio, per un nuvo episodio de "La Voce del capitano".  "L’inizio di stagione non è stato dei migliori", commenta Marco ripensando al campionato, "ma come ogni squadra abbiamo saputo rialzarci e adesso siamo dove siamo. Ci sono stati tanti passi falsi nel nostro cammino ma siamo sempre riusciti a reagire bene. Io ho sempre creduto nel gruppo, sin dai primi allenamenti, fino adesso è stata una stagione che ha rispettato le mie aspettative. Il ricordo più bello? Sicuramente le sei vittorie di fila dall’ultima partita del girone di andata dove siamo riusciti a battere tre a due il Giardinetti fino alla vittoria con la Tor Tre Teste prima in classifica.  Fuori dal campo, invece, ripenso alla cena di squadra, dove abbiamo legato molto l’uno con l’altro e dove abbiamo capito di essere (insieme al mister e tutto lo staff) una vera e propria famiglia". Analizzando i pregi di questo Savio: "Aldilà dell’unione del gruppo, il nostro punto di forza è stata quasi sempre l’umiltà, nel corso di quest'annata. Dico quasi sempre perché a volte è mancata e questa cosa ci ha punito. Poi in campo il punto di forza maggiore è stata la cattiveria, la voglia di lottare su ogni pallone, e la capacità di affrontare con la mentalità giusta ogni partita. E questo è soprattutto merito del nostro mister che ha saputo prendere una squadra fatta da zero, riuscendo a trasformarla in una squadra competitiva e valida per le fasi finali del nostro campionato". Sull'essere capitano: "Per me diventare il capitano di questa squadra è stato bellissimo, essere il il leader di un team come quello di Via Norma è una sensazione unica che auguro a tutti i ragazzi della mia età. Forse sono stato scelto io come capitano perché penso di essere d’esempio ai miei compagni e perché forse riesco a trasmettere qualcosa di positivo a tutto il gruppo. Secondo me quello che distingue un buon capitano da un capitano mediocre è la personalità ed il coraggio di mettere la faccia in certe situazioni perché un capo offre credito, un leader offre fiducia". Marco, come tutti i suoi coetanei e noi tutti, si ritrova a dover fare i conti con la quarantena. "È cambiata molto la nostra quotidianità in questo periodo, non c'è che dire. Il mio tempo in queste giornate si divide in diverse parti: la mattina faccio le videolezioni online con la scuola, il pomeriggio mi alleno con gli esercizi che ci manda il nostro mister sul gruppo whatsapp della squadra e prima di cena gioco un po’ alla playstation con i miei amici e compagni di calcio. Sinceramente all’inizio non pensavo fosse così pericolosa questa situazione, ma poi col passare del tempo ho capito l’importanza del rimanere a casa sia per noi stessi sia per le persone che abbiamo affianco".

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