Cerca
L'intervista
11 Maggio 2020
Il presidente Olivieri e mister Mobrici
Al Setteville Case Rosse si respira un'aria familiare. C'è un forte legame che unisce i tecnici, i giocatori ed i dirigenti e questo lungo periodo di stop non ha fatto altro che aumentare quella nostalgia del campo e dello stare insieme. La società tiburtina è sempre attenta ai dettagli, ogni giocatore è come un figlio e come tale viene trattato. L'ultimo esempio è arrivato nel week end, quando il presidente Donato Olivieri si è fatto promotore di una bellissima iniziativa. L'Under 16 di mister Mobrici era prima in classifica al momento dello stop. Un campionato praticamente perfetto che, probabilmente, avrebbe portato i 2004 di via Carunchio ad ottenere l'agognato salto di categoria: “Mi sono confrontato con i direttori Vulpiani e Carletti – spiega il presidente Olivieri – ed abbiamo deciso di realizzare una maglia celebrativa per la vittoria del campionato. Qui al Setteville siamo sempre abituati a festeggiare i traguardi importanti ed abbiamo deciso di farlo anche quest'anno, anche se questa brutta pandemia ci ha tolto la possibilità di farlo sul campo”. Una maglietta che, quindi, è stata realizzata nel giorno in cui si sarebbe giocata l'ultima giornata del campionato. “Il mio desiderio sarebbe stato quello di convocare i ragazzi al campo per consegnare loro la maglia, ma questo, purtroppo, non è possibile per le restrizioni imposte dal governo. Così ho deciso di andare a casa di ogni giocatore per consegnare le maglie. Il primo naturalmente, è stato mister Mobrici. Molto toccante è stata la consegna al capitano Renzetti. Si sono commossi tutti i suoi familiari ed anche io. Faccio fatica a descriverlo a parole, ma rivedere i miei ragazzi dopo due mesi è stata un'emozione grandissima”. Nei giorni scorsi la società tiburtina aveva annunciato le numerose iniziative della scuola calcio per il prossimo anno per andare incontro a tutte le famiglie che stanno attraversando, a loro volta, un momento di difficoltà: “Il Setteville – prosegue Olivieri – è sempre vicino a tutti i ragazzi. Ho ricevuto tantissime telefonate e la cosa più incredibile è che in queste settimane stiamo ottenendo tantissimo risultati pur senza giocare. Nel nostro club c'è un legame umano fortissimo, siamo una realtà diversa e stiamo raccogliendo i frutti di sette anni di sacrifici. Dimostrazioni di affetto che altro non sono che un ulteriore stimolo per ripartire quanto prima”.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni