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La Voce del capitano, Amici e il suo Atletico 2000

Questa settimana abbiamo conosciuto il leader dei biancorossi: stagione non semplice, ma che ha visto crescere sia lui che la squadra

11 Maggio 2020

Danilo Amici

Danilo Amici

Danilo Amici

Era in un buon momentoo l'Atletico 2000 quando arrrivò lo stop delle attività: dopo una prima parte di stagione un poco altalenante dal punto di vista dei risultati, in questo girone di ritorno i ragazzi di mister Gianluca Valerio stavano crescendo a vista d'occhio: la loro ultima styriscia di tre vittorie consecutive è stata non a caso interrotta proprio dall'emergenza Covid-19. Ne abbiamo parlato con il capitano, Danilo Amici. "Personalmente durante questo periodo di crisi mi sono dedicato prevalentemente alla famiglia e all’attiva fisica, cercando di rimanere in forma in vista di un eventuale ritorno sul campo. All’inizio della pandemia, non avendo ancora capito la gravità della situazione, ero molto amareggiato perché non potevo uscire con i miei amici e non potevo soprattutto allenarmi con la mia squadra; adesso con il passare del tempo ho capito che stiamo combattendo con una cosa molto grave che spero finisca presto. La stagione?  Dal punto di vista personale mi ha dato molte soddisfazioni, anche perché oltre a livello realizzativo, sono andato a segno 3 volte da terzino, sono migliorato anche a livello tattico, crescendo nella fase difensiva. Per quanto riguarda la squadra, nella prima parte del campionato abbiamo sofferto nei risultati nonostante il bel gioco proposto; nella seconda parte abbiamo invece ingranato la marcia collezionando punti importante anche contro squadre ostiche. Penso che un nostro punto di forza, al di là delle notevoli individualità, sia la compattezza che soprattutto nell'ultimo periodo ci ha consentito di collezionare tre vittorie consecutive, e la resistenza fisica, aspetto dove ritengo che siamo cresciuti molto in questa stagione". Chiediamo a Danilo quale sia il più bel ricordo dell'annata: "La partita più bella della stagione - che per me va al di là della vittoria - che ho dedicato a mia nonna scomparsa il giorno prima è quella vinta 3 a 1 contro l'Ostiamare dove abbiamo dimostrato il vero valore della squadra con una prestazione esaltante. Un'immagine, poi, che mi è rimasta impressa è stata quella di entrare nello stadio del Perugia , il Renato Curi, con alcuni compagni di squadra per un allenamento". Danilo porta la fascia al braccio: "Sono onorato di essere il capitano della mia squadra, ringrazio per questo il mio mister e il direttore sportivo della fiducia riposta nei miei confronti. Essere capitano non è sicuramente un compito facile, le responsabilità sono tante, sia dentro che fuori dal campo ed è anche grazie a questo che la mia esperienza nell’Atletico 2000 è stata resa ancora più bella. Spero che la causa dell’assegnamento della fascia sia dovuta alla buona passata stagione e alla grinta che provo a trasmettere in campo. Un buon capitano è colui che riesce a farsi volere bene dal gruppo, incitando sempre a fare meglio anche nei momenti di difficoltà".

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