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La rubrica
20 Maggio 2020
Emiliano Rossi
Una squadra nuova, un percorso ricco di soddisfazioni ma anche di ostacoli e difficoltà, per un anno di crescita purtroppo interrotto dall'emergenza sanitaria. Parliamo della Vigor Perconti classe 2004. In questa puntata de "La Voce del capitano", abbiamo conosciuto Emiliano Rossi, che ha parlato con noi riguardo quella che è stata la sua esperienza con i suoi compagni quest'anno. "Sicuramente è stata una stagione complicata, tenendo conto del fatto che la squadra è stata composta di nuovi elementi rispetto all'anno passato. Ovviamente facendo parte di una società importante come la Vigor Perconti abbiamo sempre puntato al massimo, a conquistare la vetta: eravamo partiti con il piede giusto facendo molti risultati utili consecutivi, sfruttando le nostre qualità tecniche individuali che al mio modo di vedere erano al di sopra di molte altre squadre. Purtroppo però è emerso con il passare delle giornate il nostro limite, la testa, su cui dobbiamo certamente lavorare ancora. Abbiamo infatti perso molti punti con squadre sulla carta più abbordabili. Sappiamo che avremmo dovuto fare di più, ma comunque prima dello stop era tutto aperto: secondo me avremmo potuto accedere alle finali play off. Una partita che mi è rimasta più impressa fra tutte? Direi Romulea - Vigor Perconti. Innanzitutto perché la Romulea era una delle squadre più quotate e poi perché mi sono tolto la soddisfazione di segnare il primo gol di questa stagione... andando indietro con la memoria però ripenso anche ai bei momenti vissuti in ritiro a Castrocaro la sera, quando ci radunavamo nella hall dove abbiamo gettato le basi per creare un bel gruppo. A tal proposito voglio elogiare pubblicamente i miei compagni di squadra che sono tutti ragazzi che hanno ben chiaro il senso di lavorare per la squadra, senza personalismi". Sull'essere capitano: "Sicuramente essere il capitano di una delle più importanti e titolate società romane d'Elite mi riempie d'orgoglio, considerando anche il fatto che provengo da un'esperienza di campionati provinciali giocati soprattutto su campi di terra battuta e dove solo nominare la Vigor era come nominare il Barcellona. Per quanto riguarda le caratteristiche che hanno portato a scegliere me come capitano il mister Angelocore - che ringrazio - credo che siano state soprattutto la mia spiccata personalità, l'umiltà con cui mi pongo con i miei compagni e la professionalità e la dedizione che impiego durante lo svolgimento degli allenamenti. Personalmente penso che fare il capitano di una squadra di calcio più che un vanto sia una responsabilità enorme perché chi porta la fascia secondo me deve assumersi in prima persona le colpe delle eventuali sconfitte e fare autocritica qualora ci siano condizioni avverse all'interno dello spogliatoio". In conclusione, riguardo questi duri e anomali mesi di lockdown, Emiliano ci racconta che: "Fortunatamente ho un giardino molto ampio e non sono stato penalizzato dal punto di vista degli allenamenti, che ho costantemente eseguito su indicazione dello staff atletico che ha costantemente invitato per tutto questo periodo programmi mirati e diversificati. Avendo molto più tempo libero ho potuto lavorare per migliorare alcune mie defezioni e inoltre mi sono potuto dedicare ad uno sport che prima non potevo praticare e che ora ho riscoperto: la Mountain bike. Per quanto riguarda il Covid-19 sono abbastanza tranquillo anche perché nel mio paese - Civita Castellana - il numero dei contagiati si conta sulle dita di una mano".
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