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Il tecnico attraverso un post rilasciato sui propri canali social ha comunicato il proprio addio alla società gialloblu
20 Giugno 2022
Mauro D'Andrea, tecnico dell'Urbetevere (Foto ©Lori)
Come scritto pochi giorni fa, l'Urbetevere è pronta a alla rivoluzione. Il primo tecnico a salutare la società giallo blu è Mauro D'Andrea che, in questa stagione, era alla guida dell'Under 16. Un'annata cominciata nel migliore dei modi per l'allenatore, con la vittoria della Coppa Lazio a giugno 2021 e proseguita con la conquista dei play off in campionato. Attraverso un post rilasciato sul proprio profilo social, Mauro D'Andrea ha voluto ringraziare la società e tutti i ragazzi con cui ha condiviso questa stagione.
"A pochi giorni dal ricordo della vittoria in Coppa Lazio dello scorso anno contro la Tor Tre Teste e dalla fine della stagione agonistica 2021/22, sento il dovere, attraverso questo breve post di ringraziare con profondo affetto e gratitudine tutto il mondo Urbetevere con il quale mi sono sempre sentito interiormente legato e con il quale però non farò parte a partire dal prossimo anno. Il mio saluto affezionato e rispettoso va a tutta la famiglia Cicchetti e nello specifico al Presidente Claudio che ringrazio per avermi concesso la possibilità di onorare i colori giallo-blu. Spero di essere stato sempre all’altezza delle sue aspettative e di quelle di una società come l’Urbetevere che giustamente richiede a tutti i suoi portacolori.
Un ringraziamento speciale va a Teo, perché gli uomini che lavorano sempre e costantemente nel silenzio, con attenzione e rispetto sono i più importanti in una grande società e all’Urbetevere ce ne sono molti. Non è la carica che fa l’uomo.
Un giorno Teo mi disse:” quando il cane abbaia, l’orso continua comunque a camminare “… e l’orso deve continuare a camminare. Ringrazio ovviamente tutti i ragazzi, grandi e piccoli e con i quali ho avuto l’onore di lavorare quest’anno, auguro a loro le migliori fortune di vita e di sport. Li ringrazio perché lavorando per chiedere sempre il top in prestazione e attenzione l’ho dovuto richiedere necessariamente anche a me stesso e spesso tutti noi, insieme, ci siamo spinti anche oltre e molto molto più in là. Questa per me, resta la vittoria più grande. Del resto, io sono fatto così e non posso cambiare: poche chiacchiere e ruffiataggini e tanto tanto lavoro. Con l’Urbetevere non può essere mai un addio ma soltanto un arrivederci"
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