LO SPECIALE

Benvenuti in Elite. Accademia Gialloazzurri, Lucidi: "Frutto di tanto lavoro"

Andrea Leopardi

Dopo una stagione difficile ed al cardiopalma, la squadra ha raggiunto il primo posto nel Girone D, qualificandosi in Elitè. L’Under 16 dell’Accademia Gialloazzurri, dopo aver centrato l’anno precedente la qualificazione nei Regionali, fa il bis, compiendo un doppio salto sinonimo, tra le tante cose, di lavoro, programmazione e serietà. Non è stato, comunque, un campionato semplice, con la squadra che ha battagliato a più riprese con l’Ostiantica Calcio. Del campionato che è stato, così come del gruppo, che sarà chiamato a fare l’Under 17 nella prossima stagione, ne abbiamo parlato con il Mister, Riccardo Lucidi, ovviamente soddisfatto di quanto raggiunto: "La stagione è stata al cardiopalma. Sapevamo di avere una squadra, nonostante la promozione dell’anno precedente, capace di lottare per le prime posizioni. Abbiamo giocato ogni partita come se fosse una finale ed al giro di boa abbiamo capito che potevamo fare qualcosa di importante, motivo per cui abbiamo cominciato a spingere ancora di più". Una stagione, proprio per la sua lunghezza, vive di momenti più importanti di altri ed anche per loro ci sono stati episodi sliding doors che hanno dato maggior consapevolezza al gruppo: "Ci sono stati due episodi che ci hanno dato tanta forza: le partite contro l’Ostiantica. All’andata abbiamo pareggiato 1-1, risultato che ci ha dato consapevolezza; al ritorno, invece, abbiamo capito ancora di più la nostra forza, in quanto loro, una volta subito il gol del pareggio, pensavano più a difendersi che ad attaccare". Ma non è stato tutto semplice in quanto ci sono stati anche momenti in cui serviva ricompattarsi: "La sconfitta con il Testaccio, l’unica stagionale, così come il pareggio con il Palocco. Vedevamo l’Ostiantica guadagnare punti su di noi, motivo per cui serviva una reazione da parte nostra. Ho detto quindi ai ragazzi di avere fiducia nei propri mezzi, in quanto i risultati sarebbero arrivati". Una battuta, quindi, sul gruppo: "Sono ragazzi ben amalgamati e con caratteri diversi. In più, molti vengono da zone differenti e questa eterogeneità è stata un punto di forza. In più, si sono sempre allenati bene e con serietà, seguendo le indicazioni del nostro staff, che ha fatto un lavorato eccellente. Parlando di questo, ci tengo a ringraziare il fisioterapista Canciello, il preparatore dei portieri Budoni, il team-manager Polesi, oltre al dirigente Lucidi". Un gruppo, quello che si appresterà ad affrontare l’Under 17, che ha mostrato molti punti di forza: "Sicuramente la capacità di ascolto è uno di questi, in quanto a volte cambiavamo il nostro piano tattico durante la gara; piano che attuavano subito". Nonostante questo, però, ci sono ancora ampi margini di miglioramento: "Abbiamo preso molti cartellini e li potevamo evitare. Quando andavamo a giocare non ci stendevano il tappeto rosso e poteva esserci qualche provocazione che non siamo stati bravi a gestire. Oltre questo, i ragazzi possono migliorare ancora tanto sotto l’aspetto mentale". Per ciò che riguarda il modulo, invece, nonostante la squadra potesse attuare più sistemi di gioco, l’idea era chiara: "Potevamo giocare con la difesa a tre o con quella a quattro; cambiava il sistema difensivo ma non quello offensivo, che presentavamo sempre con due punte e con il trequartista dietro pronto a servirle". Il prossimo anno, come anticipato, questi ragazzi sono chiamati al salto di categoria, con l’Under 17 pronto ad accogliere i ragazzi di Lucidi, chiamati a fare, come accennato, uno step anche mentale: "Hanno tutte le carte in regola per andare in Elitè e giocarsi anche posizioni importanti. Devono però cambiare approccio, in quanto non giocheranno più il sabato ma la domenica, cambiando completamente orario. Questo vuol dire modificare anche un minimo le abitudini fuori dal campo". Un’ultima battuta, invece, su quello che il Mister si porterà dietro da questa importantissima stagione: "Mi porterò dietro tanta gioia, in quanto abbiamo fatto un lavoro serio e programmato con tutta la società. Il risultato ottenuto non è stato un caso ma la conseguenza di tanto lavoro".

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