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Tor di Quinto, Monaldi: "Pressione gestita bene. La dedica è per Massimo Testa"

Le parole del tecnico dei rossoblù, dopo la vittoria del girone B e la promozione in Elite

27 Giugno 2025

Tor di Quinto, Monaldi: "Pressione gestita bene. La dedica è per Massimo Testa"

I classe 2009 del Tor di Quinto (Foto ©De Cesaris)

Dopo la stagione terminata con la retrocessione nei regionali, il Tor di Quinto ha saputo resettare immediatamente costruendo un gruppo importante che potesse subito puntare a vincere per tornare subito in Elite. Per vincere i campionati però, una buona squadra non basta, serve affidarla alla giusta guida tecnica: questo è stato Patrizio Monaldi per i classe 2009 di Via del Baiardo, capace di compattare al meglio il gruppo per arrivare a centrare quello che al Tor di Quinto è l’obiettivo principale: vincere. Il cammino però non è stato facile all’interno del Girone B, uno dei più equilibrati che la categoria abbia visto negli ultimi anni, con metà delle squadre compatte in pochissimi punti ancora a metà stagione: “Inizialmente è stato un campionato difficile, poi andando avanti abbiamo trovato la nostra stabilità sia sul campo che nello spogliatoio con i ragazzi. C’è stata sempre tensione perché abbiamo duellato fino alla fine con la Nuova Rieti che non voleva mollare. Secondo me la carta vincente è stata la vittoria dello scontro diretto in casa loro, lì abbiamo capito veramente il nostro valore, ma anche strappare i tre punti su altri campi complicati è stato importante”. Non sono mancati momenti difficili: “Negli ultimi appuntamenti si sentiva un bel po’ di tensione, forse più da parte mia che della società visto che stiamo parlando di una squadra che è abituata a vivere questi momenti. Partire bene è stato importante – continua il tecnico rossoblù – e ci siamo trovati in una situazione che ci aspettavamo, ma non era garantita. Inoltre, riposare alla prima giornata ci ha fatto iniziare con quell’asterisco della partita in meno. Ad oggi forse neanche me ne rendo conto di aver vinto un campionato regionale. Affrontare squadre forti come la Nuova Rieti, il Monterotondo, la Tivoli, la stessa Don Gaspare Bertoni, è stata una scoperta”. Quando parti da favorita hai sempre la pressione ulteriore che ti dà l’obbligo di vincere: “Con la società partivamo già con determinati obiettivi, poi in un campionato regionale in cui vince solo una e affronti squadre blasonate come quelle che avevamo nel girone basta poco per perdere tutto. Siamo stati bravi a mantenere la calma, anche se nell’ultimo periodo mi tremavano un po’ le gambe. Poi però, avevo davanti una squadra cresciuta di settimana in settimana e mi fidavo di loro. È una gioia indescrivibile per me, ma anche per questi ragazzi che venivano da squadre diverse e cercavano una rivalsa personale. Io gli parlo sempre di gruppo, di famiglia dentro il campo, nonostante poi ci sia agonismo per prendersi il posto da titolare”. In chiusura non può mancare una dedica emozionante ad una persona speciale: “Il mio pensiero va al Presidente Massimo Testa perché dal primo giorno ha sempre creduto in me e mi ha sostenuto, avevamo un rapporto speciale anche se l’ho vissuto poco. Quando ti prendeva sottobraccio non avevi paura di nessuno. Purtroppo, se n’è andato una settimana prima dell’ufficialità e non ha potuto gioire con noi. Ho vissuto tante realtà, ma quello che ti dà la mentalità Tor di Quinto non si trova da nessun’altra parte. Inoltre, ringrazio i miei collaboratori Stefano Vulpani e Fabrizio Tafani”.

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