L'intervista

Vigor Perconti, Buttaroni avvisa: "Con più personalità ci possiamo divertire"

Il tecnico dei blaugrana ha tracciato la strada che può portare la squadra alla maturazione e si affaccia all'esordio stagionale con fiducia

Manca sempre meno al semaforo verde per i campionati Elite. Sabato torneremo a parlare di calcio giocato e già dalla prima giornata ci aspettiamo segnali importanti dalle contendenti al titolo. Tra le favorite del girone B c'è sicuramente la Vigor Perconti di Giacomo Buttaroni, che però dovrà vedersela con compagini più che temibili tra cui il Savio campione d'Italia, la Romulea ed il Grifone.

I blaugrana ospiteranno la Spes Montesacro alla prima uscita stagionale e il tecnico è consapevole che servirà tempo per amalgamare bene tutte le componenti: "È una squadra completamente rivoluzionata rispetto allo scorso anno. Preferisco molto di più fare il formatore piuttosto che l'allenatore, mi piace formare il giocatore in ogni minimo dettaglio: a livello caratteriale, tattico, tecnico. Ho preso dei ragazzi che avevano un'idea di calcio completamente diversa dalla mia. Ho cambiato posizioni a diversi calciatori, tant'è che abbiamo un reparto difensivo completamente rinnovato, con dei quinti che si possono adattare a difensori centrali. Il mio obiettivo è quello di dare una prospettiva a tutti i calciatori che ho in rosa. Finora abbiamo fatto solo amichevoli, quindi sabato sarà il primo match con una tensione diversa, dato che non abbiamo giocato tornei. Finora ho visto tanti errori, ma so anche che io chiedo sempre di giocare la palla senza paura, a viso aperto anche in situazioni complicate e di conoscere anche diverse situazioni di gioco. Se gli chiedo di sbarazzarsi delle difficoltà appena le hanno di fronte non sto facendo il mio lavoro".

La rosa ha subito molti cambiamenti certo, ma è composta da tante buone individualità, che avranno bisogno di amalgamarsi al meglio per diventare una squadra vera:

"Sicuramente i risultati positivi aiuteranno il percorso durante questa stagione. Come dicevo, in una situazione in cui chiedo a tutti, anche ai portieri, di riconoscere determinate dinamiche di gioco, ci vuole tempo. A livello individuale abbiamo dei giocatori che hanno degli spunti molto interessanti e si possono divertire. Devono riuscire a togliere la paura quando giocano: in queste amichevoli ho percepito un po' di paura di tentare una giocata o anche nei passaggi semplice, ci sono stati errori viziati dal timore di giocare. Non dobbiamo aver paura, ci dobbiamo ricordare che il calcio è un divertimento, tutto passa dalla voglia di provare. Secondo me ci manca un pizzico di personalità".

La domanda che sorge spontanea, dunque, è se con questa intraprendenza che manca al momento, la squadra possa ambire a grandi obbiettivi: "Solo il tempo ce lo dirà. Ci possiamo divertire dal momento in cui quella paura non farà più parte della nostra personalità. Dal momento in cui vedrò che la mia squadra scende in campo con qualità, con la voglia di vincere, di giocare, di imporre il proprio gioco, ti potrò dire che possiamo divertirci molto, fino a quel momento dovremo levarci questa patina di tensione".

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