focus

Roma - Milan: tutto pronto, o quasi, per la finale

I due tecnici si avvicinano al match dell'anno con un paio di nodi da sciogliere e un occhio di riguardo alle corsie esterne

La Roma ci riprova, un anno dopo, con la speranza di trasformare il Manuzzi di Cesena da inferno a paradiso. Stavolta non ci sarà l'Atalanta, facendo così svanire il sogno di una romantica rivincita, eliminata proprio dai diavoli rossoneri di Lupi. I giallorossi arrivano a questa finale magari un po' acciaccati ma decisamente rinvigoriti nello spirito dopo il 5-0 al Cesena. Di contro il Milan si è preso il palcoscenico con le unghie e con i denti, passando per il purgatorio dei playoff, e disseminando vittime illustri come Juventus, Inter, Atalanta e, per ultimo in una semifinale tirata sino allo spasimo, il Genoa.


Ultimi dubbi Rubinacci e Lupi dovrebbero andare sul sicuro. Entrambi i tecnici sembrano infatti intenzionati a non cambiare praticamente nulla, affidandosi così a due undici pressoché identici a quelli visti nelle semifinali. In casa Roma, i dubbi più grandi orbitavano attorno a Chierico e Santese. I due, usciti acciaccati dalla semifinale contro il Cesena, saranno però in campo dal primo minuto. Per il resto Rubinacci continuerà ad affidarsi sull'undici ammirato contro i bianconeri. Confermato il tridente Cangiano, Barbarossa e Bamba, dietro cui agirà ancora lo stesso terzetto, Chierico in cabina di regia, Riccardi a svariare e Greco, in vantaggio su Meo, a dare sostanza al reparto. Stessa storia anche in casa Milan. Lupi non dovrebbe cambiare molto con il solo ballottaggio Maldini-Olzer a tenere banco. Praticamente scontata una loro staffetta a gara in corso.


Fasce roventi Le corsie esterne del Manuzzi di Cesena saranno la zona di campo in cui si deciderà la finale. Il Milan, come suo modello di gioco, imposta la gara sul possesso palla sfruttando molto le sortite dei due terzini. Lupi chiede infatti ai due esterni bassi Barazzetta (nazionale Under 16) e Basani di salire tanto. Una situazione che, se da una parte può creare qualche grattacapo ai giallorossi, dall'altra permetterà a Cangiano e a Bamba di sfruttare la loro rapidità. Se la Roma riuscisse ad innescare con la dovuta rapidità i sue due attaccanti esterni, per i giallorossi la finale si farebbe decisamente in discesa. Il Milan però è squadra tosta, a partire dai due centrali di difesa, per finire poi con un centrocampo decisamente ben assortito. Brambilla a dettare i tempi, Sala ad inserirsi e il dinamismo di Frigerio, a cui si alterna Iglio, formano una cerniera pericolosa e impreziosita dalle incursioni del trequartista di turno, Maldini o Olzer che sia. Davanti Tonin è il braccio armato (a capitan Laurenzi e Santese l'arduo compito di imbrigliarlo) con il velocissimo Haidara pronto a far saltare il banco. L'attaccante ha saputo spesso spaccare la partita partendo molto largo dalla sinistra. Parodi, potrebbe dunque risultare decisivo in fase di copertura, contenendo i suoi tagli coordinandosi con i centrali. Una partita a scacchi che Rubinacci e Lupi hanno già iniziato a giocare.

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.