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Lazio, adesso puoi davvero sognare in grande...

Qualità, capacità di soffrire e tanta cattiveria. Il successo con l'Atalanta lancia i ragazzi di Fratini non solo in classifica

09 Novembre 2017

La Lazio sogna in grande © GazzettaRegionale

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Lazio-Atalanta 2-0. Una vittoria da urlo e che, sarà pure banale dirlo, lancia l'Under 16 biancoceleste verso un ruolo di assoluta protagonista in campionato. Scontato definire pesante un successo come quello centrato dai ragazzi di Fratini ma dietro al quale, elemento ancor più importante, si celano quelle qualità che dalle parti di Formello mancavano ormai da tempo.


Orlandi, rivelazione di questa U16 © GazzRegQualità Non si può dire di essere il più forte fino a quando non ci si confronta con i migliori. La Lazio lo ha fatto, perchè la Dea non è certo l'ultima arrivata, ed ha vinto. Il match del Melli ha dato così ulteriore prova delle capacità di un gruppo, dal tecnico ai giocatori, che si gode un primato preso di forza sul campo settimana dopo settimana. Ciò che è passato in secondo piano è però l'equilibrio di un confronto che ha visto i biancocelesti riuscire a spogliare l'Atalanta di quell'aura di invincibilità di cui da sempre godono i gruppi del vivaio bergamasco. Un passo importante a cui va dato merito a Fratini che ha creato consapevolezza nei propri mezzi in una squadra che, se di qualità ne ha sempre avuta, ora ha la mentalità giusta per scendere in campo senza alcun timore reverenziale nemmeno nei confronti di un avversario che da sempre ha scritto pagine importanti nel mondo del calcio giovanile. Ogni giocatore diviene così tassello ugualmente fondamentale di un mosaico che ha rivelato una Lazio meravigliosa. Dalle sinergie nel reparto avanzato, dove Zilli fa spazio a due ali micidiali come Russo e Broso, alle alchimie di un centrocampo che sa abbinare la forza bruta di Bertini alla qualità di Pesciallo e Orlandi. Il destro da sogno per il 2-0 è infatti solo l'ultimo acuto della “piccola” grande rivelazione di questa stagione.


Cattiveria Di squadre belle ma che poi non riescono a tradurre in campo il proprio potenziale è pieno il mondo. A fare la differenza contro l'Atalanta è stata proprio l'efficacia con cui la Lazio ha saputo colpire. Il vantaggio, non a caso, è arrivato dopo neanche un minuto quando Russo ha mandato in tilt la difesa nerazzurra al primo vero assalto. Pochi fronzoli, l'attaccante ha puntato dritto verso la porta con capitan Franco che ha poi fatto il resto. Assieme a questo c'è anche una ripresa in cui l'Atalanta ha provato ad alzare la voce. Tentativo vanificato dai biancocelesti che hanno avuto l'intelligenza e la maturità di svestire l'abito da sera. Nel secondo tempo si è infatti vista una Lazio ben più operaia, capace di stringere i denti e attaccarsi ad un sogno tenuto intatto dal pacchetto arretrato e dal sacrificio di tutti, nessuno escluso. Dalle parate di Furlanetto, all'abilità di Battistelli e Vecchi nel blindare le fasce passando poi per la coppia centrale Franco-Darini, praticamente perfetta nel murare i vari Giovane, Panada e Reda. La Lazio ha saputo soffrire e gestire la ripresa con maturità e, perchè no, anche furbizia (leggasi Russo o Zilli abili a prendere punizioni a ripetizioni indispensabili per far respirare una squadra in apnea sotto la pressione dell'Atalanta).


Cittadella, l'unica a vincere contro i biancocelesti © GazzRegMaturità Gli esami non finiscono mai. Per Fratini e i suoi c'è ora da gestire una settimana più complicata di quanto si possa immaginare. Una vittoria tanto pesante se da una parte fa volare il morale alle stelle, dall'altra rischia di abbassare pericolosamente la tensione. Non è un caso infatti se l'unico stop in stagione è arrivato proprio dopo un'altra impresa. Terza giornata, la Lazio sbanca la Milano rossonera, appena una settimana dopo quella stessa squadra perde con il Cittadella ultimo della classe. Ora c'è il Brescia e la squadra di Fratini dovrà dimostrare di essere cresciuta e di aver finalmente sviluppato quella maturità propria delle grandi squadre, abili nell'assorbire le difficoltà, abilissime nel gestire i momenti positivi. Alla Lazio ora il compito di dimostrare che non c'è più posto per un'altro “Cittadella” perchè la verità è che i biancocelesti sono finalmente pronti per sognare davvero in grande.

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