Cerca
focus
06 Marzo 2019
La Lazio di Alboni (FOTO DelGobbo)
Senz'altro la X uscita fuori dal Garrone domenica scorsa è meno amara di quella precedente del Melli. Insomma, uscire da Genova contro la Sampdoria di mister Alessi con mezza posta in palio - e la sola espulsione di Castigliani a rovinare una domenica tutto sommato neutrale - è poco male in confronto allo scialbo pareggio con i bianconeri spezzini. Evidentemente, la terra ligure in questa stagione non porta molto bene ai biancocelesti. Il Doria aveva camminato qui a Roma infliggendo ad Alboni e i suoi ben sei reti, ad esempio. Ma è anche vero che a La Spezia e a Genova, con i rossoblù, la squadra biancazzurra aveva fatto bottino pieno. Due clean-sheet, si potrebbe dire, vedendo il bicchiere mezzo pieno. Ma la sfida con lo Spezia doveva garantire tre punti comodi, o comunque da portare a casa in qualsiasi modo. Poi il secondo pareggio a reti bianche con i blucerchiati. Sintomi di una brillantezza smarrita e necessariamente da ritrovare già da domenica prossima, contro i biancorossi del Carpi. Pochi pronostici, poche intuizioni di risultato. Serve soltanto rialzare la testa, anzi mantenerla ancor più alta, e ritrovare confidenza con il gol. Rialzare da subito l'asticella offensiva di questo gruppo è la chiave, il primo stimolo per l'assalto finale ai playoff. Il 4 novembre finì con un rotondo 0-3 per la Lazio, senza se e senza ma. Ecco, come in tante (per fortuna) altre occasioni, serve tornare a battere colpi su colpi, senza se e senza ma. Il reparto d'attacco finora ha parlato chiaro: Riosa e Mancino sono le stelle, i punti fermi. Ecco, piuttosto che abituarsi alle reti bianche, meglio tornare ad appoggiarsi ai pilastri d'area di rigore. Le finali sono vicine, Lazio: non sei poi così lontana.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni