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#ilcalciochecipiace, quando il “pallone” unisce per davvero…

Nel post partita di una gara Under 16, Alessandro Mazzanti, dirigente della Tevere Roma ha omaggiato la Totti S. S. con un pallone per augurare pronta guarigione ad Andrei Bratu che si era infortunato nella gara di andata

19 Marzo 2019

Alessandro Mazzanti e Daniele Cataloni

Alessandro Mazzanti e Daniele Cataloni

Alessandro Mazzanti e Daniele Cataloni

“De-vi mori-re! Tutu-tum-tum-tum”


Quante volte allo stadio ci è capitato di ascoltare un coro simile e di rabbrividire? Mille volte, risponderemmo noi. E se questa cosa è “comprensibile” ma stigmatizzabile e chiaramente mai condivisibile negli impianti di Serie A, un discorso simile non si può fare quando in campo scendono dei ragazzi. Magari nel pieno della loro crescita psicofisica. Magari con un solo obiettivo dopo le ore di scuola: correre dietro a un pallone e divertirsi. Il calcio a quell’età è veramente basato solo sulla passione e la grande gioia di prendere a calci una palla. E perdere una o più partite per infortunio, specie se grave, non solo non dovrebbe essere augurabile ma nemmeno auspicabile. In nessuna maniera. Neanche se ci si sta giocando un titolo importantissimo.


Per fortuna in un calcio, soprattutto professionistico, in cui c’è sempre meno spazio per i sentimenti, è il mondo dei dilettanti a venirci incontro e a dare il buon esempio. In primis con l’atteggiamento delle società: ché il comportamento dei ragazzi, dai Pulcini alla Prima Squadra, dipende moltissimo dalle direttive che vengono date in “Sede”.


Non corrono nessun pericolo, ad esempio, i tifosi della Tevere Roma: il club capitolino, infatti, nell’immediato post partita di una gara dell’Under 16 Provinciale contro la Totti Soccer School, ha deciso di omaggiare gli avversari con un regalo. A consegnarlo, tra l’altro sull’impianto della Longarina e quindi molto lontano da casa, il dirigente Alessandro Mazzanti. “Ci tenevamo molto – ha detto Mazzanti – all’andata, infatti, un loro giocatore Andrei Bratu si è infortunato gravemente. E la cosa ci ha fatto molto male. Poteva tranquillamente capitare ad uno dei nostri. A distanza di un girone, volevamo rinnovargli il nostro in bocca al lupo per una pronta guarigione, regalandogli il pallone ufficiale della Champions League. Calciarlo, meglio se nella porta avversaria, è il sogno di ogni giocatore”. Commozione e sorpresa. Questa la reazione, invece, di Daniele Cataloni, Responsabile dell’Agonistica della Totti Soccer School: “Sono meravigliato: non succede quasi mai di assistere a gesti del genere. Andrei, poi, si è infortunato da solo quindi nessuno ci doveva niente. Ringrazio la Tevere Roma a nome di tutta la mia società. Questi sono atteggiamenti che fanno benissimo al nostro movimento”.

E poca importa se alla fine, il risultato del match ha visto trionfare i padroni di casa della Totti. Quello che conta è che il calcio, almeno in questo ultimo fine settimana, è tornato ad essere un po’ più vicino ai valori che sono davvero importanti nella vita: l’altruismo, la lealtà, la generosità. Restiamo umani: questo è davvero #ilcalciochecipiace!

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