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Recchiuti, atto di "Fede": da Pizzoli l'"Hombre Vertical" del Frosinone

La doppietta strepitosa di sabato scorso al "Romeo Menti" resterà tra i giorni migliori del talento abruzzese, simbolo della realtà Amiternina

04 Dicembre 2019

Frosinone, Federico Recchiuti grande protagonista a Castellammare ©Cippitelli

Frosinone, Federico Recchiuti grande protagonista a Castellammare ©Cippitelli

Frosinone, Federico Recchiuti grande protagonista a Castellammare ©Cippitelli

Gli "Ooooh" del pubblico hanno fatto vibrare i seggiolini del "Romeo Menti" e ancora oggi si ascoltano a Castellammare di Stabia. Con "Quanto darei" di Rocco Hunt ha aggiornato la sua timeline Instagram a inizio stagione, dedicando un pensiero al padre e alla madre, fonti d'ispirazione e gemme preziose per arrivare dalla piccola comunità di Pizzoli, paese dell'Amiterno - dove la famiglia è molto conosciuta e impegnata nelle molteplici iniziative del posto - al palcoscenico nazionale. Federico Recchiuti ha mosso i primi passi nella galassia del calcio a Pizzoli, allenato da Luigi Durastante, scoperto dalla Tor Tre Teste e sabato pomeriggio in uno stadio storico come quello delle vespe giallazzurre, ha realizzato due affreschi bellissimi. Il primo: destro no-look da Fifa Street Soccer, favoloso. Il bis: 40 metri pallone al piede, avversari disorientati con un movimento alla Messi, dribbling nello stretto in velocità e gol di potenza per poi essere sommerso dall'abbraccio di tutti i compagni.


Ambizione e voglia di stupire: un atto di "Fede"

È importante essere se stessi senza preoccuparsi di dover fare in modo che tutti ti amino. Ma continuare a focalizzarsi sulla quantità e sul peso dei gol, sulle heatmap, su quanti palloni tocca in più o in meno rispetto all’anno scorso, sulla zona di campo in cui riceve la palla e sulla circostanza che la riceva spalle o fronte porta, è diventato uno sterile esercizio di stile: Recchiuti è un giocatore che fa la differenza perché si è convinto di poterla fare con i suoi modi e i suoi tempi, ubbidendo solo alla logica del suo talento e dei suoi istinti e non più ad un’altrui visione ideale che non ha trovato riscontri fattivi e fattuali. "Fede" ha un culto della fatica, dell'allenamento, del sacrificio che ricorda Pietro Mennea - "La fatica non è mai sprecata: soffri ma sogni" - e mixa freddezza, risolutezza e un approccio unico alla gravità per cui non si preoccupa di essere sotto pressione. Federico è il volto dell'Abruzzo in molti sensi, a partire da quello caratteriale e ovviamente calcistico: lottatori nel dna, giocatori pieni di fantasia e disposti a fare le valigie, viaggiare e crescere lontano da casa. Domenica arriva il Napoli e FR8 stila il planning per un altro exploit. Se ti alzi al mattino senza un obiettivo non fai niente. Federico il suo ce l'ha e lo sta inseguendo. 

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