Ruggeri, un gol da ricordare: ormai si è preso la Lazio

Ad Empoli c'è stata la definitiva consacrazione. Forse mancava solo quello, il gol, per completare un processo iniziato quest'estate e che, alla fine, ha ripagato tutti gli sforzi e la fatica. Fabio Ruggeri si è definitivamente preso la Lazio ad Empoli, perché proprio in terra toscana è arrivata la prima gioia personale in maglia biancoceleste. Un gol atteso 13 giornate e arrivato ora, all'inizio del girone di ritorno, come fosse un segnale che ormai lui, dentro questa Lazio, ci sta alla grande. Certo non serviva segnare a Ruggeri per farsi notare. È arrivato questa estate, ma fin dalla prima partita è come se questa maglia la indossasse da una vita. Alboni ha disegnato fin da subito una difesa a 3 con Mancini e Del Mastro che è sembrata calzare a pennello su tutti gli interpreti, compreso Ruggeri. Cosa assolutamente non scontata peró. Il difensore veniva da una esperienza al Savio molto positiva, dove però il suo status di leader, in campo e fuori, non era assolutamente in discussione. Pensare che, catapultato nel mondo del professionismo, contro attaccanti di livello altissimo, in un sistema di gioco completamente diverso e soprattutto con compagni nuovi e da conoscere si potesse adattare così velocemente era quasi impossibile. Invece fin dal primo giorno il mister gli ha dato fiducia e quella maglia da titolare difficilmente se l'è tolta. Il gol di Empoli è stato un premio alla costanza e alla determinazione di un ragazzo che in campo lascia sempre tutto. Con i suoi compagni di reparto sta costruendo un vero e proprio muro (la Lazio ha la seconda miglior difesa del girone ) e di partita in partita la fiducia e la chimica aumenta. Con pazienza e personalità sta arrivando al top e ad Empoli si è preso la Lazio.