Focus

Gol a valanga, ma troppe reti subite. A questa Lazio serve più equilibrio

Federico Meuti

Gira e rigira, i protagonisti sono sempre loro, soprattutto in un contesto del genere. I gol. Che sia la propria o quella degli avversari, la rete gonfiata è l’immagine più rappresentativa di questa prima parte di stagione in casa Lazio. Difatti i capitolini sono il miglior attacco del campionato grazie a ben ventitré marcature, simbolo di un’offensiva efficace, che sta facendo riempire i referti con diversi nomi della squadra guidata da Marco Alboni. Numeri significativi, i quali al contempo stonano però con l’impietoso dato dei timbri concessi alle rivali. Ben sedici volte difatti Nicolas Masi ha dovuto raccogliere la sfera da dentro la sua porta, a dimostrazione di una retroguardia di certo non invalicabile. Il tallone d’Achille sembra esser proprio questo alla pausa del campionato per Nebuloso e compagni, ancor con qualche problemino di troppo in termini di continuità, debole storico di questo gruppo. Nella scorsa annata la truppa romana non riuscì a dare grande seguito ai buoni risultati conquistati, non ritagliandosi mai un periodo di crescita perpetuo. Ad oggi la mancanza principale appare quella stabilità nel reparto difensivo, che ha visto ruotare diversi elementi, con Francioli insediatosi a maggior rappresentante del quartetto arretrato nell’ultimo periodo. Un undici sembrato spesso disorientato dalla metà in campo giù, rivelandosi cinico e spietato ogni qual volta però si miri la porta avversaria. Bomber Carbone sta cominciando ad affilare le sue armi taglienti, coadiuvato dal duo in grande crescita Miconi-Mocci, senza scordarsi del sempre positivo Polito, aspettando anche l’integrazione a pieno titolo, dopo l’infortunio, di Samuele Iencenelli, arrivato in estate dalla Dreaming Football Academy e già decisivo nell’ultimo turno con la Reggina procurandosi il penalty della vittoria. La sicurezza al momento risiede nel timone della nave, governato da uno dei migliori tecnici del settore. Mister Alboni, svolto il capolavoro l’anno passato con i 2006, ora vuole valorizzare al massimo i suoi “nuovi” giocatori, e in questo girone di ritorno ci si aspetta il grande passo verso la maturazione definitiva dei biancocelesti.

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.