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Il turning point nel percorso del giovane terzino biancoceleste sembra esser giunto, con l'Aquila che sta sfornando prestazioni di alto livello, anche grazie ad una maggiore maturità acquisita
08 Febbraio 2023
Cristiano Trifelli con la sfera (Foto © Cervera)
L’incombente freddo che sembra averci travolto in queste settimane, di certo non ha fatto rinchiudere nel guscio una Lazio apparsa più bella, viva e decisa nell’anno appena arrivato. I dieci punti messi a referto dai biancocelesti in quattro gare, dopo la debacle nel derby, rappresentano un crocevia importante per delle Aquile pronte a distendere le ali senza più fare ritorno. Il 2023 per ora ha regalato quasi esclusivamente sorrisi alla truppa di Alboni, che vede adesso un’altra ape nel suo alveare cominciare a fare il lavoro in più, quello che risalta subito agli occhi esperti, risultando decisivo. Nei due successi conquistati ai danni di Salernitana e Bari, non è mancata la firma indelebile di Cristiano Trifelli, che è tornato a griffare un match, questa volta con la sua testa, all’interno di un’annata piuttosto opaca per lui. Nei mesi precedenti il terzino è rimasto spesso nell’anonimato, offrendo in rare occasioni i suoi spunti sulla sinistra, che così utili potrebbe diventare magari con l’evolversi della stagione. Considerando la minor propensione offensiva di Scuto dall’altra parte, il mancino è un’opzione interessante nello scacchiere di Alboni, che dal canto suo ha già trovato la giusta piega per il suo attacco, come testimoniato dalle trenta reti messe a segno fino a qui. In Campania il difensore ha siglato, di testa, il momentaneo pari, poi completato da Carbone sul gong, mentre il suo stacco è stato quello decisivo nella felice trasferta pugliese. La mossa del tecnico di mandarlo a saltare sul primo palo ha fatto la differenza, anticipando in entrambi i casi le difese. Di certo una notizia splendida per tutto l’ambiente Lazio, che ha da tempo puntato in maniera importante sul classe 2007, aspettando quell’esplosione che il difensore potrebbe mostrare. La chiave però sembra essere ancora una volta la continuità. Già nella passata stagione il 3 alzò l’asticella del rendimento verso fine stagione, rendendosi protagonista di prestazioni vicine alla perfezione contro Napoli e poi Monza, nei playoff, in controtendenza con un campionato non troppo esaltante, come a non voler esagerare troppo lungo la fascia. Alboni dal canto suo sa come si lavora in questi casi, e magari dal cilindro è già pronto a tirar fuori una nuova sorprendente invenzione.
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