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Stagione fino ad ora molto positiva dell'esterno biancoceleste, che si sta dimostrando un elemento di grande prospettiva nella rosa delle Aquile
23 Febbraio 2023
Tommaso Mocci (Foto © Cassoni)
Saltare l’uomo ad oggi purtroppo non sembra esser una prerogativa sui campi di calcio del nostro paese. Basti guardare la Serie A, o addirittura la nazionale azzurra, in cui i giocatori in grado di creare superiorità se ne vedono sempre meno. Ad oggi si cerca di fare la differenza tramite la fisicità, sviluppando forse una maggiore predisposizione tattica rispetto ad un lavoro tecnico mirato sulle doti dei giocatori, in modo da instillargli quelle capacità necessarie per rendere al massimo in determinati contesti. Le difficoltà dell’Italia e del suo movimento infatti ormai sono evidenti, così come sono lontani anni luce i tempi in cui lo stivale era il punto di riferimento del pallone in ogni angolo del mondo. Spesso quindi dei profili che rubano meno l’occhio dal punto di vista della prestanza fisica, vanno sotto pressione. Schiacciati dai criteri decisi da chissà chi e chissà quando, sul fatto che la statura o la potenza debbano esser per forza le principali qualità di un calciatore. A volte però c’è ancora chi riesce ad uscire fuori dai luoghi comuni, chi dice no a determinati stereotipi, tornando all’essenza di questo sport. Senza dubbio nella Lazio il prospetto che sta facendo il miglior percorso di crescita è sicuramente Tommaso Mocci. Il classe 2007 nella passata stagione diventò protagonista alla grandissima nel finale, risultando decisivo con il Benevento ed uno dei più positivi agli ottavi con il Monza. Le ottime impressioni lasciate durante il caldo torrido dell’ultima estate, sono state confermate senza intoppi in questa stagione, dove si sta rivelando uno dei pezzi pregiati dello scacchiere di Alboni. Un esterno in grado di convergere verso il centro con personalità, riuscendo a creare dei varchi in funzione dei compagni. Nell’uno contro uno non ha eguali nella rosa biancoceleste, ma è lui in molte circostanze il protagonista di trame splendide, muovendosi alla perfezione tra le linee. La posizione ibrida disegnata dal suo allenatore come finta seconda punta intercambiabile con il “trequartista” di turno (Miconi o Polito), gli sta permettendo di rivelarsi essenziale sul campo da gioco. Il carattere poi non gli è mai mancato; quella sfrontatezza di pensare di poter superare ogni volta l’avversario, il carattere di chi piazza la giocata decisiva nei momenti delicati. Mocci ad oggi è il profilo più splendente tra le Aquile, quello più in crescita, continuando ad offrire standard di rendimento elevati tutte le settimane. Che si voglia o meno, il talento, soprattutto se trattato nel giusto modo, viene sempre fuori, alla lunga o sul breve, ma comunque non rimane nascosto. L’attaccante biancoceleste adesso è sempre centrale nelle dinamiche capitoline, consapevole che perseguendo questa strada si potrà togliere grandi soddisfazioni.
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