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È una buca o una voragine? Lazio, quanti passi indietro nel derby

Prestazione deludente dei biancocelesti nella stracittadina, in cui non ha mai fatto vedere la grande crescita che li ha accompagnati in questi mesi

03 Aprile 2023

Giulio Nebuloso

Giulio Nebuloso, il capitano non è riuscito a pungere (Foto ©Cervera)

Tutto sbagliato. Tutto oscuro, nero, perché è quando arriva l’impressione di aver allontano gli spettri che questi tornano più forti di prima, più paurosi, decisamente difficili da affrontare. L’antidoto è spesso rappresentato dal coraggio, dalla voglia di andare oltre le proprie possibilità, di cancellare i brutti ricordi, rimescolandoli con stupende e felici immagini. Beh ciò sarebbe il massimo, ma quando non accade si ritorna a tremare, a dover affrontare difficoltà che sembravano ormai archiviate. “È una buca o una voragine?” Ci accarezzano la mente le parole usate nel post partita di ieri da Luciano Spalletti, costretto a costatare la debacle del suo Napoli al Maradona con il Milan. Forse se lo sarà chiesto anche mister Marco Alboni, che ha visto lo stupendo lavoro di questi ultimi mesi implodere totalmente davanti ad una prestazione veramente indecifrabile da parte dei suoi contro la Roma. E pensare che la Lazio stesse affrontando un periodo fatto praticamente solo di gioie. Ancora imbattuta nel 2023, la compagine capitolina ha sicuramente giocato un campionato di primissimo livello, mostrando progressi inattesi e clamorosi, per una rosa valorizzata al massimo dal suo allenatore, acquisendo nuove convinzioni in vista dell’annata in Under 17. Ed invece, come d’incanto, o meglio maledizione, le Aquile hanno visto le loro ali bloccate dal branco dei cugini, praticamente perfetti nell’interpretazione della gara, fino a calare un pesantissimo poker. Poi, per carità, che ci sia un divario praticamente incolmabile tra i due gruppi è incontestabile, soprattutto partendo dal fatto che i giallorossi siano tra le favoritissime per lo Scudetto, una corazzata autentica. Primato e pass verso gli ottavi già strappato da Coletta e compagni, comunque motivati nella giusta maniera da Falsini, che ha passato a pieni voti il banco di prova principale in vista dei playoff. Ecco proprio quelli, che i biancocelesti devono ancora conquistarsi, e magari non è detto ci riescano in via diretta, dovendo prima passare dalla complessa strada degli spareggi. Beh l’esame era molto importante anche per i ragazzi di Alboni, che senza dubbio non hanno preso la sufficienza, neanche lontanamente, con l’obbligo adesso di far risultato in quel di Reggio Calabria, sperando che il Frosinone non faccia punteggio pieno proprio contro la Roma. Però le cicatrici hanno bisogno di tempo per ricucirsi, soprattutto se recidive. Dopo la manita dell’anno passato, ed il 3-0 dell’andata, i laziali sono caduti di nuovo, fragorosamente, contro i rivali cittadini, dimostrandosi troppo fragili mentalmente in sfide di questo livello, nonostante l’ottima crescita delle ultime settimane, scomparsa durante la gara del Green Club. Il dubbio rimane, anzi si alimenta, perché a maggio inizia la post season, e forse questo stop può costare tantissimo per il proseguo della stagione. Sarà necessario affidarsi ancora ad Alboni, ben saldo al timone, ma l’atteggiamento dei giocatori in campo dovrà esser tutt’altro, quello visto a febbraio e marzo, decisamente non quello con cui hanno approcciato il mese di aprile.

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