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La prima rete è sempre unica. Valerio Costantini ha aperto il conto con la Lazio

Federico Meuti

La prima volta non si scorda mai. Una frase trita e ritrita, ma è impossibile negarne la bellezza, in particolar modo la sua efficacia di centrare il punto. Quando si sbarca in una nuova realtà, l’ambientamento è forse la tematica che sta più a cuore ai ragazzi. Difficile integrarsi subito, per quanto la voglia di giocare ed esprimere al massimo il proprio valore in un contesto diverso dal precedente sia massima, a maggior ragione se si passa nei nazionali. Un viaggio pieno di emozioni, anche se a volte lo si fa all’interno della stessa città, o addirittura dello stesso centro sportivo, per dare tutt’altro tono alla propria carriera. Avrà respirato sicuramente un’aria di casa Valerio Costantini, approdato alla Lazio in estate, nonostante sia rimasto nella sua “tana”, quella Borghesiana dove aveva segnato caterve di gol insieme alla Lodigiani, raggiungendo anche il titolo di capocannoniere. Reti continuamente gonfiate, tanto da attirare l’attenzione del club di Formello. La gioia per l’attaccante è stata immensa, per quanto poi si sia dovuta trasformare nella consapevolezza di premer ancor di più sul piede dell’acceleratore. Nel suo stesso ruolo le Aquile hanno trovato nello scorso campionato un bomber di razza come pochi nel paese. Fabio Polinari si è calato in men che non si dica nella categoria, mandando in completa ambasce la maggior parte delle retroguardie affrontate. L’ex Circolo Canottieri ha imposto la sua legge, diventando uno dei volti del team passato nelle mani di Procopio, grazie alla sua capacità di riuscire a far reparto da solo. L’arrivo di Costantini quindi rappresentava un’ottima alternativa per alcuni, con il pensiero stuzzicante di poterli vedere in coppia.

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Per ora lo staff tecnico non ha ancora valutato quest’opzione dall’inizio, anche se il bomber cresciuto in biancorosso ha messo la prima zampata nazionale. Nella difficile trasferta di Bari, le Aquile si ritrovavano sotto all’intervallo, e l’inerzia era leggermente spostata dalla parte dei pugliesi. Procopio allora ha pescato bene dalla panchina, ruotando proprio il centravanti in campo per dare spazio all’ex Lodigiani, che non poteva bagnare in un modo migliore il suo ingresso. Dopo appena dodici minuti il classe 2008 ha battuto la resistenza di Testa, portando di nuovo equilibrio in campo. Poi l’impeto laziale ed il gol di De Fraia hanno fatto il loro, conquistando tre punti d’importanza vitale, fondamentali nel ripartire dopo il pari imposto dal Catanzaro. Una gioia nella gioia, un’estasi maggiore nella vittoria complessiva, per quella che potrebbe essere la prima tappa di un lungo cammino. Partendo sempre dalla Borghesiana, ma con la voglia di arrivare fino in fondo.

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