Serie A e B

Le mosse di Rughetti: carattere e identità per una Lazio in piena ripresa

Dopo il 7-1 contro l'Empoli di diverse settimane fa, il tecnico biancoceleste ha lavorato sulla testa dei ragazzi. E nello 0-0 contro la Fiorentina si sono viste tante belle cose

Adesso si comincia a vedere qualcosa di concreto. La Lazio di Rughetti sta prendendo un'identità seria e lo 0-0 contro la Fiorentina rimediato domenica scorsa alla "Borghesiana" è un segnale forte a tutto il campionato. La Viola è una squadra dotata fisicamente ma anche tatticamente: finora è andata a segno poche volte (9 in totale le reti segnate) ma ha messo in difficoltà ogni squadra che ha incontrato fin qui nel suo percorso. Compresa la Lazio, che però ha saputo reggere in difesa e a centrocampo, gli è mancato solo il gol sfiorato in qualche occasione. E se siamo qui a parlare della bella prova offerta dai biancocelesti, gran parte del merito va al tecnico Simone Rughetti. 

La svolta 

Per la stagione della Lazio il capitombolo di diverse settimane fa contro l'Empoli (sette le reti subite in una confusione totale) per certi versi possiamo dire che ha fatto bene. Dopo quella funesta giornata sono usciti fuori tutti limiti e le problematiche che aleggiavano all'interno del gruppo squadra. In questi momenti è l'allenatore che deve tirar fuori il carattere e rimettere a galla una barca che sta affondando. Rughetti è riuscito a farlo, dimostrando tutte le sue potenzialità come tecnico. Il mister ha sfruttato queste settimane, favorito anche dal rinvio della sfida contro il Catanzaro e sfide abbordabili con Juve Stabia e Lecce, per lavorare con empatia sulla testa dei giocatori cercando di metter su uno spogliatoio unito, cosa che prima in campo si faticava ad intravedere. 

La mossa

Oltre al lavoro 'umano' nei confronti della squadra, Rughetti sta cercando di imporre ai suoi un calcio semplice, composto da pochi ma efficienti dettami tattici. Contro la Fiorentina, dicevamo, il merito del pareggio gran parte è suo. La mossa vincente che ha mandato in tilt la squadra toscana viene dalle fasce. Come si è visto nei precedenti incontri, la chiave dei viola di mister Balestracci per colpire l'avversario proviene dalle corsie esterne, dove ci sono giocatori di gamba e tecnica come Luka e Coratella. Rughetti ha optato per un atteggiamento difensivo: ha abbassato i due esterni alti Di Maggio e Florio in fase di non possesso, posizione stretta dei due centrocampisti e marcatura a uomo su Nwangwu. In questo modo la Fiorentina non aveva spazio per colpire e creare trame sulle corsie esterne grazie anche all'ottima prestazione collettiva dei biancocelesti. Per ripartire la Lazio ha fatto affidamento alla fisicità di Clarizia che ha corso e lottato interrottamente per 73', momento in cui è stato espulso lasciando la squadra in dieci per gli ultimi minuti di gioco. Adesso siamo entrati nella settimana più calda della stagione, quella del pre-derby. Contro la Roma di Scala la Lazio ci arriva con la testa giusta, vedremo che mosse si inventerà questa volta Simone Rughetti. 

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