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Civitavecchia: un sogno chiamato play off

Il gruppo di Pino Brandolini, dopo il successo con l'Urbetevere, ha visto crescere le possibilità di raggiungere le finali

02 Marzo 2016

Civitavecchia ©Piccirilli

Civitavecchia ©Piccirilli

Il conto alla rovescia è partito e l'ultima chiamata ai play off non attende ritardatari. La sorpresa della passata giornata di campionato è stata la puntualità del Civitavecchia, che lanciato in progressione dall'inizio della stagione ha risposto presente, col tempismo di chi non vuole neanche sentir pronunciare la parola outsider. La vittoria contro l'Urbetevere non è un miracolo in via della Pisana, quanto un successo plasmato dal sacrificio settimanale. Un lavoro che proietta il gruppo neroazzurro a –7 dalla terza piazza, coperta proprio dalla compagine di Ripa, convocando di diritto il Civitavecchia alla lotta playoff. 


Civitavecchia ©Piccirilli

Chiave tattica Costanza e sacrificio sono gli ingredienti per ricercare l'eccellenza in qualsiasi disciplina sportiva. Il lavoro costante garantisce la giusta preparazione e consapevolezza, dalle parti di Civitavecchia sembrano aver colto il messaggio. Sicuramente senza mezzi tecnici non è possibile pensare di raggiungere alcun obiettivo, ma la partita di domenica in via della Pisana è l'esempio calzante: il lavoro paga. A riscuoterne i benefici è stata proprio la banda Brandolini, riuscendo ad avere la meglio su quella di Ripa, un collettivo studiato per competere. Compattezza, abnegazione tattica, profondità di gioco. I nerazzurri hanno dimostrato che nel calcio tutto è possibile, anche ribaltare completamente un pronostico. L'esempio che in questo sport costanza e sacrificio spesso fanno la differenza...

Pino Brandolini ©PiccirilliMai dire mai ”L’Urbetevere è sicuramente uno dei top team della nostra categoria - commenta il tecnico del Civitavecchia, Pino Brandolini - Il nostro collettivo invece è ben diverso, abbiamo i nostri talenti del posto e cerchiamo di lavorare con le nostre risorse. Non avevamo nulla da perdere perché siamo noi a rincorrere gli avversari. Ora la corsa è ancora lunga e complessa per arrivare al terzo posto, ma nel calcio non si può mai dare nulla per scontato”. D'altronde in pochi si aspettavano un anno così positvo: ”A inizio stagione - conferma il tecnico nerazzurro - avevo un gruppo completamente da plasmare. Ho cercato di lavorare molto sul collettivo e sullo spogliatoio per dare una base solida alla squadra. Ci eravamo posti come obiettivo iniziale di mantenere la categoria, il resto sarebbe stato tanto di guadagnato. Quando poi ti trovi vicino al traguardo e riesci a fiutare l'opportunità di raggiungerlo non puoi tirarti indietro. Purtroppo il nostro limite riguarda la rosa limitata: abbiamo soltanto 13-14 elementi coi quali poter lavorare e dobbiamo necessariamente attingere ai fuoriquota". 

Non perderti domani il secondo appuntamento della nostra analisi sul Civitavecchia. Parleremo dei leader del gruppo dei '99!

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