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lo speciale/2
28 Aprile 2016
Savio ©De Cesaris
Ha cominciato la stagione con il piede sull’acceleratore. Una vita da capolista, poi un momento di crisi e dal primo posto, il Savio di Alessandro Bolic, è scivolato in terza posizione. Poco male, nessun dramma. Questo gruppo ha ancora voglia di stupire. In via Norma, infatti, la parola d’ordine è soltanto una: reagire. Superare le difficoltà Anche perché non si può fare altrimenti, tra tre giorni si va in scena in via della Pisana dove il Savio è atteso dall’Urbetevere, una compagine arcigna, solida, proprio come l’undici blues. Prerogativa principale di questa squadra infatti è sempre stata l’organizzazione. In regia Alessandro Bolic è un tecnico che raramente lascia qualcosa al caso. Attento osservatore dei punti deboli avversari, il tecnico del Savio starà studiando alla perfezione il modus operandi dell’Urbetevere e starà soprattutto predicando ai suoi calma e sangue freddo. La domanda è: cosa ci aspettiamo dai giovani di via Norma? Semplice, una reazione rabbiosa. Parliamoci chiaramente. Il Savio visto nelle ultime uscite non è quello a cui siamo stati abituati. Nell’ultima partita con l’Atletico 2000 sono scese in campo tante riserve, è vero, ma c’è un dato preoccupante ovvero le vittorie in trasferta: Persichini e Compagni non vincono lontano dal Vianello addirittura dal 31 Gennaio (Lodigiani – Savio 0-1). Da quel giorno sono arrivate quattro sconfitte e due pareggi, un trend assolutamente da spezzare. E per farlo, non esiste momento migliore di questo.
I più attesi Ripartire, dunque, sarà essenziale. Affidarsi alle certezze, tornare a credere nei propri mezzi. Il Savio sa di essere un gruppo forte, deve soltanto ricordarselo. Il punto di forza dei blues? Senza dubbio la difesa: Cococcia, Martino, Lanzeri e Falcone formano una linea a quattro di assoluto spessore. Basti pensare che in trenta partite il Savio ha subìto soltanto 17 gol per quella che è la miglior difesa non solo del girone, bensì dell’intera categoria. Non dimentichiamoci, poi, di Damiano Galantini, un portiere affidabile che specialmente nei big match si esalta. A centrocampo servirà tutta l’inventiva di Cimei, la classe di Errico. Davanti, neanche a dirlo, c’è un Lorenzo Persichini pronto ad illuminare la scena in qualsiasi momento. E poi ancora Mancini, il ritrovato Gelpi, Crapolicchio potrebbe essere la carta in più a partita in corso. Di carne al fuoco, insomma, ce n’è davvero tanta e avere fame, ai play off, spesso può fare la differenza…
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