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l'intervista

Corsa, tecnica e... Riyad Mahrez: ecco Alessandro Dioguardi

Il talento classe 2000 è appena arrivato ad Ostia ma già ha conquistato tutti dopo l'esordio in campionato

23 Settembre 2016

Alessandro Dioguardi, talento di casa Ostiamare Foto shotsport.it

Alessandro Dioguardi, talento di casa Ostiamare Foto shotsport.it

Alessandro Dioguardi, esterno d'attacco classe '00, è l'ultimo talento arrivato in casa Ostiamare. Il debutto ufficiale con la maglia biancoviola è arrivato domenica mattina, quando il destino ha voluto regalargli una doppia emozione. Di fronte a lui il primo amore, quel San Paolo Ostiense che lo ha allevato per anni destinandolo alla Tor Tre Teste, dove ha potuto affinare le sue caratteristiche tecniche per tre stagioni fino ad attirare l'attenzione dell'ambizioso club del lido romano. Eppure le gambe non sembravano tremargli affatto. Così ha lavorato palloni per novanta minuti, disperando avversari e ispirando i compagni, fino all'assist a De Montis che è bastato per superare di misura la sua vecchia fiamma. Abbiamo chiesto al talento della basilica di raccontarsi a Gazzetta Regionale, dall'esperienza calcistica allo stile di gioco passando per il recente esordio negli Allievi Elite.
Alessandro Dioguardi, talento di casa Ostiamare Foto shotsport.it

Il lavoro in campo con mister Mussoni: “Nei primi allenamenti dopo la partita di domenica il mister ha ripreso a lavorare soprattutto sul collettivo. Con Mussoni cerchiamo di lavorare sugli aspetti di squadra in modo tale possa migliorare anche il singolo. A livello tattico il mister ci chiede di sviluppare gioco palla a terra, rimanendo organizzati per liberare la fantasia negli ultimi 30mt. Stiamo cercando di preparare la prossima trasferta col Civitavecchia con più fame e concentrazione.”


L'esordio contro il San Paolo, vecchie e nuove emozioni: “Domenica la sentivo doppiamente, sia per la sfida contro la mia prima squadra che per l'emozione dell'esordio con l'Ostiamare in campionato. La partita siamo riusciti a sbloccarla nella ripresa spostando la manovra sugli esterni e giocare palla tra le linee per richiesta del mister durante l'intervallo. Così è stato e siamo riusciti ad avere la meglio, anche le mie giocate sono arrivate grazie all'aiuto dei compagni.”


Il tecnico lidense, Mussoni

Le qualità individuali e l'ispirazione dai campioni di oggi: “Mi piace partire da esterno di destra per sfruttare il mancino. Credo che la qualità che riesco a esprimere meglio sia la facilità di corsa, mentre vorrei migliorare sul gioco aereo e soprattutto sulla continuità di prestazione. Mi piacciono molto Riyad Mahrez e Alexis Sanchez. Per stile di gioco credo di somigliare proprio a Mahrez e scherzando spesso mi hanno accostato a lui per facilità di corsa e cambio di passo nel dribbling. Poi mi piace giocare a piede invertito per rientrare nel campo e servire i compagni come fa lui.”


Lo sviluppo calcistico e i mister del passato: “Nell'esperienza al San Paolo Ostiense il mister Emanuele Cardinali è quello che mi ha fatto capire che avrei potuto fare qualcosa in più nel calcio. Nei tre anni alla Tor Tre Teste ho migliorato molto la mia forza caratteriale grazie al mister Buffa, sul lato tecnico con Emiliano Leva ho affinato le capacità da esterno d'attacco. Il mio obiettivo è il calcio professionistico. Ho scelto l'Ostiamare per cercare un'ambiente più sereno che puntasse su di me, ma con la Tor Tre Teste mi sono lasciato benissimo.”


Gli obiettivi di squadra e il gruppo: “Con l'Ostiamare il primo passo che volevamo fare a inizio stagione era quello di diventare un gruppo, mentre quello stagionale rimane raggiungere le finali di categoria. Siamo l'Ostiamare e abbiamo le possibilità per farlo. La forza di questa squadra è proprio il gruppo, tutti scherzano con tutti e c'è un'atmosfera perfetta sia in allenamento che in partita. Posso fare almeno un nome per reparto di compagni con i quali mi trovo a perfezione: Gazzellone fa molto movimento e mi piace servirlo, Scaccia è un 2001 che gioca sempre con personalità, Guidi è il leader tecnico della difesa con il quale mi intendo al volo, mentre capitan Centi è un esempio da seguire.”

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