l'intervista

Albalonga, il tecnico Magro: "Stiamo crescendo molto"

Il commento del mister della formazione biancoblù in vista del prossimo impegno di campionato

L’Albalonga, reduce dalla sconfitta interna contro l’Atletico Kick Off, adesso dovrà affrontare in trasferta il San Lorenzo. A parlare della situazione della squadra, ottava in classifica a dodici punti, è l’allenatore Gaetano Magro.


Come analizza la situazione della squadra?

“Vedo la situazione molto positiva, perché stiamo lavorando e stiamo crescendo. Il gruppo migliora di partita in partita e diventa sempre più omogeneo e compatto e sempre più ordinato nelle cose da fare; anche se gli ultimi risultati non sono stati eccelsi, comunque la prestazione è sempre in crescendo”.


Siete reduci da una sconfitta in casa:

“E’ immeritata perché abbiamo fatto una grande partita, dove abbiamo tenuto la palla per tutta la gara, e togliendo il gol degli avversari, non ci hanno mai impensierito e abbiamo sbagliato anche un rigore, dunque la prestazione è stata molto positiva. E quindi il risultato è sfavorevole ma è stata una prestazione veramente positiva, perciò continuiamo così che prima o poi i risultati verranno sicuramente”.


Come vi preparate per la prossima partita?

“Ci prepariamo come sempre, cercando di mettere in pratica i concetti di gioco che sviluppiamo in allenamento perché per noi è importante il gioco. Noi intendiamo giocare, sia in fase di possesso sia in fase di non possesso e per fare questo c’è bisogno del lavoro, di ripetere e anche di sbagliare e quindi poi sugli errori si costruiscono le esperienze e le conoscenze. Noi ci prepariamo come al solito lavorando sui concetti di gioco che cerchiamo poi di mettere in pratica la domenica”.


Su cosa state lavorando?

“Lavoriamo sempre sul gioco che comprende tutto dalla fase difensiva a quella offensiva e quella di transizione. Quindi lavoriamo su tutti gli elementi e le fasi del gioco, che è completo, sistemico e globale. Si lavora sul gioco e sullo sviluppo dei suoi elementi”.


Il vostro obiettivo qual è?

“E’ sempre stato quello di salvarci il prima possibile. Quindi si ragiona di punto in punto, di partita in partita, non derogando mai da una cosa: che noi dobbiamo giocare a calcio. Perché penso che giocando a calcio si cresca sotto tutti i punti di vista, anche perché essendo in un settore giovanile a questi giovani bisogna dare degli elementi da poter spendere nel proseguio del loro cammino calcistico. Quindi il nostro obiettivo è salvarci cercando di produrre il gioco del calcio e cercando di fare in modo che ragazzi abbiano acquisito degli elementi che possano spendere, se proseguiranno e me lo auguro per loro, nell’attività calcistica. Questo per far crescere i ragazzi, ma non con le buone parole, ma con i fatti, e ciò presuppone che i ragazzi debbano anche commettere anche degli errori, perché un conto è sbagliare senza sapere che cosa si fa, e un conto è farlo cercando di produrre e di costruire; e questo fa parte del percorso di crescita. Comunque abbiamo anche la prerogativa di sviluppare il gioco”.


Quindi prima del risultato conta il gruppo?

“Appunto, deve arrivare tutto. E tutto questo avviene attraverso il gioco. Una squadra che gioca, significa che lavora, che s’impegna, che cresce e conosce. Vuol dire che è una squadra che sa stare insieme, quindi il gioco è tutto”.

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