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l'intervista
23 Novembre 2016
Il Rieti è pronto a ripartire Foto Rieti Facebook
Ripartire dal secondo tempo del Campo Roma. Questo, in sintesi, è il pensiero di mister Taribello. Per il tecnico del Rieti non è tutto da buttare quel che si è visto contro la Romulea.
Nonostante il risultato deludente, la reazione dimostrata nel secondo tempo vi può servire per andare avanti.
“Sì, può servire il secondo tempo per convincere i ragazzi che per giocare a calcio bisogna avere la voglia di divertirsi e non ci si diverte se non si gioca la palla. Dall’inizio noi puntiamo a questo, servirà sia a loro che a noi nella gestione per far capire ai ragazzi che il secondo tempo contro la squadra migliore contro cui abbiamo giocato insegna che giocando la palla si può anche arrivare a concludere a rete. E quindi ci si diverte di più, non c’è alternativa, rincorrendo sempre gli avversari e rincorrendo la palla che hanno loro, prendi gli stessi gol come se provi a giocarla; quindi a questo punto, tanto gol si prende lo stesso, almeno proviamo a giocare quando ce l’abbiamo e a non regalargliela. Per fare quindi meno fatica, togliere i minuti del loro possesso, aumentare i minuti del nostro divertimento ed questo è il calcio. Anche perché noi non partiamo né per vincere né per lottare per la vittoria. Noi facciamo il nostro campionato sperando di far crescere qualche ragazzo: però come il primo tempo crescono ma con la paura di giocare la palla, nel secondo tempo invece crescono con la voglia di poter dimostrare anche loro le proprie capacità”.
Tempo fa lei parlava di un problema mentale per quanto riguarda la sua squadra. Cosa non ha funzionato contro la Romulea?
“Manca il coraggio di giocare la palla. E quindi non abbiamo avuto proprio la voglia e il coraggio. Hanno avuto paura di giocare la palla contro una squadra che ha dimostrato immediatamente di essere superiore, proprio perché hanno preso subito due gol. Voglio cercare di insegnare loro che non serve, lo sapevamo prima che fossero superiori, quindi lo stesso coraggio che hanno avuto nel secondo tempo per quanto ci riguarda potevano averlo anche nel primo senza nessun problema; tanto come ho detto prima, gol si prende lo stesso perché se sono più bravi te lo fanno. Però almeno quando ho la palla provo a giocare, questa è semplicemente la differenza, perché i miei ragazzi quando hanno voglia di giocarsi la palla potranno sbagliare tante volte, però tante volte fanno qualcosa di giusto. Quindi io sono convinto che sanno divertirsi con la palla al piede”.
Adesso come vede la prossima partita contro l’Ottavia, visto che prima della Romulea avevate vinto e quel risultato poteva esservi servito per lavorare in settimana?
“Non mi servono vittorie per lavorare in settimana, serve coraggio, voglia, emozioni positive che ho sempre cercato di trasmettere ai ragazzi. Nel calcio senza coraggio non si può giocare, quindi domenica contro l’Ottavia, tra virgolette una pari nostra, quindi non partiamo come contro la Romulea sapendo che lo fossero superiori, ma partiamo da pari, e probabilmente il coraggio di giocare verrà spero fin dal primo minuto. Quindi la differenza sarà semplicemente questa, mi auguro”.
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