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Testaccio 68, D’Alessandro: “C’è voglia di riscatto”

Il dg giallorosso parla in vista del prossimo match del gruppo classe 2000

17 Febbraio 2017

Testaccio 68, Allievi 2000 ©Del Gobbo

Testaccio 68, Allievi 2000 ©Del Gobbo

Testaccio 68, Allievi 2000 ©Del Gobbo

Dopo la sconfitta nello scontro diretto con l’Accademia Sporting Roma, che è costata la perdita del secondo posto in classifica, gli Allievi del Testaccio 68 sono pronti per scendere nuovamente in campo. Il gruppo classe 2000 guidato da Cervera sarà ospite del Tor de Cenci, con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle il recente ko e riprendere la corsa nei piani alti della graduatoria. “Sarà una partita in cui dovremo dimostrare che quello della scorsa settimana è stato solamente un passo falso – spiega il direttore generale giallorosso Marco D’Alessandro – Ci aspettiamo una reazione da parte della squadra, i ragazzi dovranno scendere in campo con la voglia di cancellare subito la sconfitta. Ora non ci possiamo permettere di sbagliare nulla, perché stiamo vedendo che le prime tre fanno un campionato a parte, e a meno di un suicidio della Libertas Centocelle, ci andremo a giocare il secondo posto fino alla fine. È importante riportare immediatamente punti a casa – continua il dg – i ragazzi li ho visti ben motivati e anche arrabbiati per com’è andato a finire l’ultimo match. C’è bisogno di trasformare questa rabbia in voglia di tornare a vincere”. Il Tor de Cenci non sta vivendo una grande stagione, è terzultimo in classifica, ma sarà un avversario da non sottovalutare: “Questo tipo di gare vanno lette nei primissimi minuti – spiega D’Alessandro – Di solito le squadre che si trovano più in basso, quando affrontano le prime, o fanno la partita della vita o si lasciano andare. Non ho un’idea precisa delle qualità del loro gruppo, all’andata avevano qualche defezione, ma nel corso del campionato hanno già portato a casa qualche risultato discreto. Sappiamo che sarà un campo difficile – conclude il dg – un girone fa ci fu qualche scintilla di troppo da noi, quindi i ragazzi dovranno essere bravi anche dal punto di vista comportamentale, avere la giusta lucidità e scendere sul terreno di gioco solamente con cattiveria agonistica”.

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