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l'intervista

Parola al re dei bomber: ecco a voi Andrea Zimbardi

L'attaccante della Polisportiva Carso si racconta dopo i suoi 20 gol messi a segno nelle 30 gare giocate in biancazzurro

08 Maggio 2017

Andrea Zimbardi esulta: è lui il re dei bomber classe 2000 (©De Cesaris)

Andrea Zimbardi esulta: è lui il re dei bomber classe 2000 (©De Cesaris)

Andrea Zimbardi è il re dei bomber classe 2000. Chi lo ha visto giocare lo sa: come tanti giovani il calcio ce l'ha dentro. Tecnica, tenacia e sicuramente tanta predisposizione. Alle spalle, una squadra unita che lo ha aiutato. Ragazzi che tutti i giorni lottano con se stessi e con i loro sogni, con le loro ambizioni. In un calcio che non è mai stato facile e che, probabilmente, facile non lo sarà mai. Tutto questo per dire che, in un bacino come quello della Polisportiva Carso Zimbardi ha brillato di luce propria, ma non solo. Dietro c'è il lavoro di Roberto Simonetta, tecnico dei pontini che resta con il rammarico di non aver centrato i play off con i suoi (quarti ad un punto sotto secondo e terzo posto) nell'annata forse più importante.  La squadra si è impegnata di nuovo nel raggiungimento di un obiettivo molto ambizioso, questa volta fallito. Tutto questo lo racconta il numero 9 biancazzurro, che si prende lo scettro andando in gol nel corso della stagione per 20 volte in 30 gare.
Andrea Zimbardi esulta: è lui il re dei bomber classe 2000 (©De Cesaris)
Era un tuo obiettivo e l'hai raggiunto. Quanto vale per te essere il capocannoniere? “Vincere il capocannoniere della categoria Elite vuol dire tanto per me. Soprattutto perchè ripaga tutti gli sforzi fatti durante l'anno”.

Ad oggi, ricordi più i gol fatti o quelli sbagliati? “Sinceramente? Preferisco ricordare i gol sbagliati, in modo tale da poter imparare dai miei errori”.

Parlami un po' dei play off. Del rammarico per non averli centrati con la tua squadra “La partita che ha influito di più è stata quella con il Certosa, in cui eravamo sopra le due rivali e abbiamo perso due punti importanti. Il rammarico è stato tanto, soprattutto perchè siamo arrivati all'ultima giornata a -1 dall'Urbetevere e dall'Atletico”.

Ci avete creduto fino all'ultimo, a fine dell'ultima partita quali sono state le sensazioni? “Abbiamo provato tutti la stessa sensazione, ossia delusione. Noi ci credevamo, e dopo aver saputo delle vittorie degli altri ci siamo rimasti male”.

Siete un grande gruppo. C'è qualcosa che vuoi dire ai tuoi compagni? “Credo che dentro lo spogliatoio tutti conoscano il mio pensiero, quindi non sento di dover dire troppo. Siamo stati sempre uniti aiutandoci l'uno con l'altro e siamo un bellissimo gruppo”.

Ad inizio stagione tra i tuoi obiettivi c'era la finale play off, quella che non sei riuscito a giocare nella scorsa stagione a causa dell'infortunio... “Non essendo riuscito a giocarla l'anno scorso, e considerando che puntavo ad arrivarci quest'anno, la definirei una finale stregata”.

Cosa vedi nel tuo futuro? “Come tutti i ragazzi non nascondo che il sogno è quello di diventare calciatore professionista. Avendo la possibilità, spero di potermi giocare il tutto per tutto per riuscire ad arrivare a raggiungere questo altro obiettivo”. 

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