l'episodio
Savio e Atletico 2000: questo è il calcio che ci piace
Bel gesto di fair play tra le squadre di Bolic e Valerio, al termine della gara che ha sancito l’eliminazione dai playoff dei bianconeri
Quante volte ci è capitato di parlare di episodi sgradevoli avvenuti su tribune e campi di calcio giovanile. Insulti, minacce, risse. Lo abbiamo fatto sempre con un pizzico di rassegnazione, con quell’amarezza in bocca nel sapere che, situazioni del genere possano far passare in secondo piano gli immensi valori e le grandi emozioni che questo sport sa regalare. Perché il calcio, di emozioni, sa regalarne e anche tante. Chi era al campo Raimondo Vianello domenica mattina, probabilmente sa che le emozioni vissute durante e dopo la sfida tra Savio e Atletico 2000, le porterà dentro per sempre. Come chi scrive, che nel corso di questi primi due anni di esperienza, non aveva ancora avuto la possibilità di poter assistere a scene del genere. La gara tra i blues di Alessandro Bolic e i bianconeri di Gianluca Valerio, valevole per il primo turno di playoff Allievi Elite, significava tanto per entrambe le compagini. Da una parte la ricerca di conferme per un gruppo che ha dominato nelle due stagioni precedenti, dall’altra la voglia di continuare ad entusiasmare dopo un’annata di grandi soddisfazioni. Come ogni gara di una fase finale che si rispetti, anche quella del Vianello era piena di tensioni e pressioni a livello emotivo. Sarebbe bastato un minimo episodio per far sfociare tutto in quel nervosismo che spesso rovina le partite.
Il Savio parte leggermente meglio, ma l’Atletico dimostra il motivo per cui è arrivato fino a quel punto: i ragazzi di Valerio mettono sotto gli avversari fino a sfiorare il successo (la traversa di Puddu grida ancora vendetta). I meriti bianconeri sono sotto gli occhi di tutti, sia dei sostenitori locali che di quelli ospiti, ma gli sforzi non trovano fortuna neanche nei tempi supplementari. Al triplice fischio il pareggio premia il Savio. La delusione sui volti di Piromalli e compagni è segnata da tante lacrime, lacrime di chi sa di aver dato tutto meritando tanto, ottenendo però nulla in cambio. In tribuna nessuno può astenersi dal battere le mani alla squadra eliminata (non sconfitta), anche gli stessi giocatori e lo staff tecnico del Savio, che radunati al centro del campo, hanno atteso l’uscita degli avversari prima di iniziare i festeggiamenti, in segno di rispetto e di riconoscenza.
Scene emozionanti, sempre più rare in un mondo, quello del calcio giovanile, quasi privo di reali valori emotivi. Domenica al Vianello non c’è stato un vincitore, forse per la prima volta possiamo dire che hanno vinto tutti.