Cerca
l'analisi
27 Settembre 2017
Il Certosa classe 2001 Foto De Cesaris
Ci ha sorpreso. Inutile negarlo, la prestazione del Certosa contro il Ladispoli ci stupito, ma soprattutto divertito. I ragazzi di Torretti hanno dato vita ad un inizio di stagione perfetto e nel Girone A sono gli unici ad aver vinto entrambe le gare di campionato, convincendo sotto ogni punto di vista.
Già, è quello che ha richiesto il tecnico Stefano Torretti ai suoi 2001. Spirito di sacrificio. Anche perchè è il modulo di gioco che lo richiede: l'articolato 3-4-3 dei neroverdi ha messo in ginocchio il Ladispoli e i 5 gol messi a segno (di cui 3 solo nel primo tempo) ne sono la prova più lampante. Non c'è mai stata partita a via di Centocelle. Quest'anno il Certosa sembra aver davvero trovato il giusto mix tra qualità e quantità. Domenica contro i rossoblu ci ha fatto un'ottima impressione la difesa: Di Mario, Toti e Gjeka davanti al portiere Cavolata già si muovono come un blocco unico (basti pensare che il Certosa non ha subito neanche un gol in campionato), Fasanari è il fulcro del centrocampo ed ai suoi lati Olufemi e Fabeni garantiscono qualità e quantità alla manovra. Contro il Ladispoli però la differenza l'ha fatta senza dubbio Di Bari. Il trequartista, preziosissimo in fase di rifinutura, è stato fondamentale anche nella fase di non possesso, disturbando (efficacemente) le linee di passaggio tra la difesa e il centrocampo nel momento in cui il Ladispoli era chiamato ad impostare. Davanti il tridente formato da Simeoni-Demofonti-Ferrara è la ciliegina sulla torta: gli esterni neroverdi sono rapidi, bravi nel saltare l'uomo e ad assistere al centro un Demofonti che quest'anno vuol essere protagonista. La domanda adesso è: dove può arrivare il Certosa? Siamo agli inizi, è praticamente impossibile fare pronostici, ma per quello che si è visto in campo questa è una squadra che potrebbe togliersi delle soddisfazioni considerando la voglia di riscatto che possiede. Il gruppo 2001 di via di Centocelle infatti è sempre stato sottovalutato in Elite. Dopo l'ottima stagione nei Giovanissimi Regionali di due anni fa, conclusa al primo posto, i neroverdi non sono riusciti a fare il definitivo salto di qualità negli Allievi Fascia B. Non è un caso infatti che la società abbia affidato il gruppo a Stefano Torretti, tecnico esperto per gli Allievi Elite, che ha saputo rivitalizzare e lanciare nei prof giocatori che venivano definiti di poca prospettiva (Gioele Origlia vi dice qualcosa?). Sarà questa la stagione giusta per spezzare la maledizione? Staremo a vedere, intanto i "Maledetti di Torretti" sono gli unici nel girone ad essere a punteggio pieno. E se il buongiorno si vede dal mattino...
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni