L'INTERVISTA
Il Guidonia non ci sta, Palumbo: "Adesso parlo io"
Il tecnico giallorosso fa chiarezza su quanto accaduto nella sfida contro il Ladispoli e tutela i suoi ragazzi
Come abbiamo commentato ampiamente durante questi giorni la partita Ladispoli-Guidonia per la categoria Allievi Elite è stato uno di quei match destinati a far parlare per lungo tempo. Stavolta a prendere la parola a riguardo è opportunamente la squadra che ha perso di più sul verde dell'Angelo Sale. Il Guidonia di mister Palumbo infatti, oltre ad aver subito il danno di quattro giocatori squalificati (chissà per quante giornate), ha lasciato sul campo un bottino che sino a pochi minuti dal termine sembrava pieno e assicurato. Poco importa dei punti al tecnico del Guidonia, che ci ha tenuto invece a contribuire sull'analisi della partita tutelando la correttezza e l'educazione sportiva dei suoi ragazzi: “Personalmente avevo scelto di non intervenire a riguardo proprio, perché in certe situazioni a volte è meglio non commentare a caldo. Purtroppo devo farlo perché il mio gruppo sta passando alla ribalta come un gruppo dei criminali, cosa assolutamente falsa. Ci tengo a precisare che tutti i miei giocatori sono rimasti sempre corretti nei confronti di arbitri e avversari nonostante sfavori e vicissitudini del campo. Neanche dopo la partita contro l'Ottavia, dove eravamo in vantaggio e abbiamo segnato una rete regolare annullata ingiustamente prima di perdere 2-1, abbiamo mancato di rispetto a qualcuno. Abbiamo sempre salutato tutti e rispettato tutti perché è una nostra prerogativa. Purtroppo il parapiglia di domenica è iniziato da un pugno allo stomaco a palla lontana ricevuto da uno dei nostri, che poi ha sbagliato stupidamente spingendo l'avversario. Per questo è stato espulso solo lui insieme ad un compagno per proteste. In modo stupido ci siamo trovati in doppia inferiorità, quando con un minimo di buon senso l'arbitro avrebbe potuto evitare la seconda espulsione per proteste. Poi abbiamo subito una rete viziata da un fallo di mano, prima di quella in fuorigioco che ha deciso il match. Anche in quel caso non abbiamo ecceduto ne offeso nessuno, ma l'arbitro ha infierito mostrando il rosso a altri due dei nostri. Oltre al danno anche la beffa.”
Un conto evidentemente troppo salato per il Guidonia: “Tralasciando l'aspetto puramente sportivo del risultato, noi ne usciamo con le ossa rotte. Potevamo essere a 6 punti e invece ci ritroviamo a 0, non soltanto per demerito. Ora i miei calciatori stanno migliorando e lavorando duramente per colmare i limiti evidenti che comunque riconosciamo di avere. Come si può dire adesso ai miei ragazzi che la nostra strada sia quella giusta? Bisognerebbe far chiarezza sulla correttezza sportiva dei ragazzi. L'educazione sportiva dei nostri giovani dovrebbe essere una prerogativa per tutti, ma in questa occasione non è stato sottolineato da nessuno. Questo per me è un aspetto grave in queste situazioni. Noi dovremmo essere degli educatori che comunicano ai propri ragazzi l'etica sportiva. Invece alla fine sembra che noi siamo una squadra di maleducati. Siamo amareggiati. Io cerco sempre di precisare al mio gruppo che l'arbitro è un fattore, un componente del gioco al pari di un attaccante. Come la punta sbaglia il gol il direttore di gara può avere una svista. Ripeto dispiace essere etichettati in un modo che non meritiamo.