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l'analisi
10 Maggio 2018
Demofonti in lacrime a fine partita, consolato da Riccardo Della Torca della Tor Tre Teste ©De Cesaris
Quando finisce un bel sogno, spesso il risveglio è la parte più dura, brutta, quella difficile da digerire. Succede nella vita di tutti i giorni e spesso anche nel calcio. E' questo il caso del Certosa, la mina vagante delle finali regionali Allievi Elite. Un sogno partito da lontano, da un'estate rovente, da una squadra da rifare, da amalgamare. Un duro lavoro per il ds Marco Belli, che dopo qualche mini “battaglia”, tipica del mestiere, ha consegnato la rosa a Stefano Torretti: “Simò, questo è un gruppo buono - ci disse Belli a inizio stagione - Vieni a vedertelo una domenica di queste”. Detto, fatto. Abbiamo assistito alla gara contro il Ladispoli di fine settembre (finita 5-0 per il Certosa) ed effettivamente siamo rimasti stupidi dai neroverdi. Non tanto nei singoli, quanto più per un'organizzazione di gioco già in fase avanzata, unita ad un modulo a dir poco articolato (un 3-4-3 dalle mille sfaccettature) e un gruppo battagliero che faceva della fame un grande punto di forza.
E qui vanno dati i giusti meriti a Stefano Torretti, un tecnico che vuoi o non vuoi riesce sempre a tirare fuori il massimo dai suoi ragazzi, spesso anche qulcosina in più. A differenza del Tor di Quinto, squadra con una tradizione da finali molto importante e con una rosa qualitativamente superiore, il Certosa è stato a tutti gli effetti la grande sorpresa della stagione. E il calcio spesso è romantico e dopo una grande cavalcata in campionato ti fa entrare tra le prime quattro dopo aver eliminato nel derby l'Atletico 2000. Sembra un sogno, forse lo è, manca soltanto un ultimo passo. Il Certosa va al Candiani e in tanti avranno pensato: “Passa facile la Tor Tre Teste”. Mai frase fu meno azzeccata. I neroverdi giocano un'ottima partita e per poco non sfiorano un miracolo calcistico, portandosi anche in vantaggio con quel pazzo di Demofonti, vero trascinatore del gruppo 2001, ragazzo le cui qualità dovrebbero essere messe alla prova in palcoscenici più importanti di un settore giovanile dilettante. Poi però c'è la parte brutta dei sogni, quella del risveglio per l'appunto, quella dove la realtà torna a bussare alla tua porta. Marcello infatti sigla il pareggio per la Tor Tre Teste e non bastano i supplementari al Certosa per trovare il gol vittoria. Triplice fischio, è finita. La speranza lascia spazio alle lacrime ma il calcio è anche questo e lo sappiamo. Il calcio dà e poi toglie. Il calcio è un'altalena di emozioni. Il calcio è fatto di grandi imprese, proprio come quella dei ragazzi di Torretti. Non è arrivata la finale è vero, tuttavia rimane un percorso glorioso, inaspettato, emblema del calcio che ci piace.
Continua a crederci caro Certosa, continua a sognare quella coppa.
Spesso i sogni diventano realtà...
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