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L'INTERVISTA
10 Giugno 2019
Tor Tre Teste, Emiliano Corsi
Il centro sportivo "Giuseppe Candiani" e lo stadio olimpico "Spyros Louis" di Atene teatri di due vittorie figlie di allenatori che hanno incrociato i loro percorsi: con Roberto Mancini alla guida della Lazio, Emiliano Corsi assapora il debutto in prima squadra e a poche ore di distanza il CT di Jesi e il grande regista dell'epopea della Tor Tre Teste nelle migliori sei d'Italia si sono rivelati artefici di un calcio che coltiva ideali come l'intensità d'azione, la corsa in avanti anche senza palla, il pressing e la fame agonistica: "Un'emozione grandissima, anche se quando si ha esperienza si pensa che le emozioni non ci siano più, le emozioni cambiano di volta in volta. Per me, per il mio staff, i miei ragazzi, il mio gruppo è la prima volta. La società è più abituata a traguardi del genere e noi abbiamo vendicato la stagione scorsa dove uscimmo per sfortuna". Un percorso lungo, intenso. Partito nel caldo di agosto, ma i sogni si alimentano nelle giornate di estate per surfare su onde alte dal futuro tricolore: "Quando si parte a inizio stagione dico ai ragazzi che in Regione siamo in trentadue e solo una vince: con bravura siamo stati noi a raggiungere questo traguardo quest'anno, con sacrifici, forza di volontà, unione e vicinanza dei compagni. Per le finali nazionali il consiglio per me, lo staff e i ragazzi è di vivere il momento con serenità. Il passato non conta più e questo campionato per loro che sono Under 17, sarà un passaggio. L'ultima possibilità di giocarci le nostre carte, siamo in sei e ne arriverà sempre e soltanto una". "Non per forza un grande giocatore deve diventare un grande allenatore", il mantra di Corsi rivela i punti focali del suo calcio e del rapporto con i giovani: "Conta il lato umano. Tecnicamente e tatticamente dai tanto ai ragazzi, ma il lato umano sarà importante anche fuori dal campo". Il ricordo del CT della Nazionale rimane ancora vivido e bello: "Sono molto legato a Mancini, ho esordito con lui in prima squadra nella Lazio e apprezzo il suo impegno con i giovani". Il dna Tor Tre Teste, vincente e pronto alle prossime entusiasmanti sfide. Corsi porta tutti a bordo del pullman del successo: "Sono privilegiato nel lavorare qui alla Tor Tre Teste per la familiarità di vivere qui ogni giorno e non nascondo di voler fare il salto nelle categorie professionistiche. Ma sono onorato di stare qui. Questo è il gradino più alto ottenuto, sono fiero e orgoglioso e lo condivido con tutti i miei ragazzi, lo staff. Il calcio è uno sport di gruppo e credo che vada valorizzato questo aspetto: il lavoro quotidiano, dietro una vittoria c'è un lavoro che parte da agosto al luglio successivo. Da mattina a sera, un anno". Per arrivare fin qui, alle "Final Six" nazionali per lo scudetto. Alla scoperta di nuovi confini. Di nuovi sogni.
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