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L'INTERVISTA

Rodofili e il sogno nel cassetto: "Voglio il professionismo, ma il Savio..."

Il fantasista dei blues torna a parlare dopo una stagione sorprendente che lo ha fatto attenzionare da vari club

17 Luglio 2019

Lorenzo Rodofili ©GazReg

Lorenzo Rodofili ©GazReg

Lorenzo Rodofili ©GazReg

Il calcio è un giusto mix tra estro, fantasia, tattica e disciplina. Tutte componenti chiave queste che si arricchiscono l'un l'altra dando vita ad una miscela esplosiva spesso difficile da resistere. I brasiliani ai tempi di Pelè usavano la Ginga, i tedeschi la quadratura, gli italiani il catenaccio, ma tutti questi stili di gioco avevano al proprio interno quel calciatore che era il giusto amalgama tra i vari ingredienti che questo fantastico sport offre. Ed ecco, il Savio il suo lo ha trovato in questa stagione. Parliamo di Lorenzo Rodofili, il fantasista numero 10 che ha mandato in confusione più volte le difese avversarie con le sue fantastiche giocate. Tanta fantasia, altrettanta qualità, ma anche grande forza di volontà e molta disciplina. Queste le sue caratteristiche principali, che hanno fatto spalancare gli occhi a molti club tra cui Ascoli, Virtus Entella e Frosinone. Lo stesso Lorenzo ha infatti affermato: "Il giocatore a cui mi ispiro, con i dovuti paragoni ovviamente, è Neymar. Mi piace il suo stile di gioco, la sua qualità, lo ammiro molto". Ha poi continuato però: "Credo comunque che per arrivare ad alti livelli serva molto impegno e grande disciplina oltre che all'estro. Io sogno il professionismo e sono certo del fatto che crederci e provarci con tutto sè stessi sia la chiave del successo". Tuttavia: "Oltre a ciò credo poi che lo studio sia fondamentale. La scuola e il calcio possono coesistere tranquillamente e non bisogna trascurare nessuno dei due. La cultura è importante per il mio futuro tanto quanto il pallone". Ha quindi voluto parlare del Savio: "Ho ricevuto molte offerte da varie squadre, ma sono voluto rimanere qui perché questa è una squadra importante. Mi sono poi trovato splendidamente con il prof Simone Troiani, che mi ha dato quella spinta in più per farmi giocare con gran continuità. Il Presidente e la società in toto formano poi un ambiente fantastico, per noi parlare dei miei compagni che mi hanno fatto sentire da subito a casa e che sono dei veri combattenti".

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