L'intervista

Vigor Perconti, Mosciatti: "Rimbocchiamoci le maniche"

Il tecnico dei blaugrana fa il punto della situazione: prima di pensare a vincere, bisogna lavorare, sudare e crescere. Tutti insieme

Riccardo Mosciatti è pronto per ripartire. Al suo secondo anno con la Vigor Perconti, il tecnico guiderà la formazione dei 2003 nel campionato Under 17 d'Elite, al fine di lottare per la parte nobile della classifica e magari, chissà, per seguire le orme dei predecessori e competere oltre il termine della regular season. Ma un sogno alla volta, un passo alla volta. Serve cautela, serve testa, serve soprattutto focalizzarsi sulla tappa immediatamente successiva. Che se uno ai nastri di partenza perde tempo a scrutare oltre l'orizzonte visibile, rischia di non vedere la buca insidiosa posta a pochi metri da lui. Non c'è rischio: Riccardo Mosciatti vola basso e si prepara per lavorare bene e con qualità sui suoi ragazzi, prima di tutto. “Le sensazioni che ho sono quelle di un inizio stagione”, ci racconta il tecnico, “ho preso questi ragazzi al termine della passata annata sportiva, ci siamo conosciuti bene sul campo in occasione dei tornei estivi, in particolare durante il prestigioso Memorial Castelli, dove siamo arrivati sino in finale, perdendo ai supplementari con la Tor Tre Teste” Una curiosa coincidenza, per chi ricorda l'ultimo atto degli Under 17 dello scorso anno. Ma Riccardo Mosciatti non scivola sull'amichevole provocazione: “La società ci è vicina in tutto e per tutto e non ci pone pressioni, consentendoci di lavorare in serenità. Il fatto di voler arrivare in alto è un desiderio che nasce dal fatto che lo stemma che portiamo sul cuore ha un suo peso e tutti noi, sia io sia i giocatori, lo sentiamo. A tutti piace vincere: noi lotteremo, e proveremo a farlo dall'inizio alla fine, questo deve essere il nostro primo obiettivo.” La Vigor Perconti classe 2003 è un gruppo su cui e con cui bisogna lavorare. “Mi sono accorto da subito che la mia squadra è dotata di qualità tecnica, ma non solo, anche di sostanza, come ho avuto modo di registrare anche in queste prime amichevoli precampionato, dove abbiamo affrontato alcune formazioni Juniores, non sfigurando affatto anche nel confronto fisico. Non tutto è perfetto però, chiaro: questa squadra nel corso degli anni ha dovuto fare i conti con numerosi cambiamenti nell'organico. Quest'anno, grazie al lavoro della società, siamo riusciti ad avere delle conferme importanti: sarà più semplice lavorare sulla costruzione di un'identità di gruppo forte.” Un compito questo, affidato a un tecnico a cui non dispiace la definizione di “formatore”, guardando a se stesso. “No, non mi dispiace. Mi piace adattare il mio modo di allenare e di far giocare a seconda del materiale umano che ho a disposizione e credo fermamente che a prescindere dall'età, con il carattere e la giusta mentalità qualunque atleta può migliorare. Voglio responsabilizzare i miei ragazzi, perché so di gratificarli in questo modo e aiutarli a crescere. Costituire un gruppo mentalizzato sotto questo punto di vista è certamente una chiave di volta importante.” Sul girone A: “Non voglio parlare di maggiore o minore difficoltà a bocce ferme. Più di una volta è capitato che pronostici di questo tipo non trovassero conferma. Forse il raggruppamento B presenta un roster più ricco a livello di blasone, ma il nostro girone potrebbe nascondere numerose insidie a livello di trasferte e non solo. Dobbiamo affrontarlo al massimo delle nostre capacità.”

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.