L'analisi

Tor Tre Teste gigante, Ottavia promettente: una bella entrée

Ricordiamo il primo match del Candiani: una partita che ha mostrato contenuti e indicazioni utili per entrambe

Tra le diverse partite interessanti sulla carta proposte dal calendario nella prima giornata, perché non cominciare da dove si è concluso? Perché non recarsi nella dimora dei campioni rossoblù, al Candiani, casa di quei ragazzi con due spalle grosse così, considerando lo scintillante peso che devono trasportare: quello di chi ha vinto e non solo, di chi ha anche un titolo da difendere. Perché non andare a vedere Tor Tre Teste – Ottavia?



Ottavia, dieci minuti di maestosità


Ma che bella impressione questa squadra. Un gruppo di ragazzi reduci da un campionato difficile e avido di soddisfazioni lo scorso anno in Under 16, costretto dalla sorte a confrontarsi subito con la “vecchia signora” del nostro campionato, vestita di rossoblù. Ma ecco che l'arbitro fischia l'inizio del match e l'Ottavia vola, subito. Dietro Piacente, Baldini, capitan Balducci e Mari, che se ne stanno compatti e protetti davanti da Di Gioia davanti alla difesa, assistito ai lati da Catalli e Colaiacomo. Quest'ultimo in particolare, in maglia numero dieci, spicca subito per impegno, grinta e idee. Davanti lotta e distrae Carella, a destra Grenga copre e lancia spesso col contagiri, non raramente cambiando gioco a sorprendere e a innescare Deodati, gran corridore. L'aggettivo giusto per l'Ottavia, in quell'inizio di match, è gagliarda. Squadra abile nel difendersi e ripartire, in modo velenoso, non improvvisato. Una squadra che pur avendo tanti ragazzi nuovi al suo interno, sembra giocare insieme da tempo, per idee, per testa, per forza di volontà. Qualità certamente insite nei giocatori di via della Canossiane, ma c'è sicuramente la mano di mister Fabio Palmucci dietro a quei dieci minuti iniziali. Secondo aggettivo per questa Ottavia: promettente. Se riesce a giocare per più tempo e per tutte le partite come in quella prima parte di gara.



Tor Tre Teste, la stoffa dei giganti


Non si vince per caso o per fortuna. Le qualità umane, caratteriali, fanno la differenza nello scontro tra i più bravi. Lo scorso anno la Tor Tre Teste ha dimostrato di averle e in questa alba di stagione, dopo aver subìto il goal del vantaggio dell'Ottavia, dopo aver anche attraversato una parentesi di prevedibilità e confusione nel proprio gioco – sempre in avvio di match, dove i rossoblù hanno faticato a costruire con qualità e idee, portando troppo palla, delegando troppo alle iniziative individuali – è salita in cattedra. E' stato Federico Roscilli, premiato nella nostra Top 5 di questa settimana, a far saltare il banco. L'attaccante ha ricevuto palla spalle alla porta e ha sconfitto, con forza, lo sciamare della difesa bioancoblù attorno a lui, girandosi e concludendo in rete. Ricordatevi questo tipo di soluzione, ricordatevi questo tipo di episodio, perché in certe partite sono queste giocate a decidere tutto. Forza bruta, ma anche qualità (passa ancora davanti gli occhi quel gran tacco ad aprire a sinistra per Di Fiore nella ripresa), valorizzata dal supporto dei due al suo fianco, Di Mino a sinistra (autore del 2-1) e Di Fiore a destra, che giocando inizialmente sul piede debole è stato, con i suoi tagli improvvisi, la prima arma visibile che mister D'Andrea ha cercato di sfoderare in partita. La difesa, guidata da capitan Falcioni, con Ferlicca a sinistra, Pucci al suo fianco e Carlini a destra, passati i dieci minuti di paura e delirio ha tenuto con ordine difendendo bene De Bonis fra i pali, vigile anch'egli quando chiamato in causa. In crescita, nel corso del match, anche il centrocampo, con Verrengia davanti alla difesa, bravo a tenere sotto controllo Carella e Panatta e Vlad al suo fianco, più propositivi in fase avanzata del match. La stoffa dei giganti, percepita già nel momento del raddoppio (il rischio di farsi prendere dalla frenesia del dover rincorrere poteva ledere la lucidità della Tor Tre: non è avvenuto) si è definitivamente affermata e manifestata nel secondo tempo, quando la differenza nel passo delle due squadre è stata tangibile in quella che può essere definita una gara ricca di segnali importanti, sia positivi che da rivedere, per entrambe le squadre.

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