Cerca

La rubrica

La Voce del capitano, Rocchi e il suo Ponte di Nona

Abbiamo conosciuto il leader del team di Ivan Migani: il suo pensiero dall'impresa con il Ciampino a cosa significhi portare la fascia al braccio

31 Gennaio 2020

Mattia Rocchi

Mattia Rocchi

Mattia Rocchi

Arrivato quest'anno a Ponte di Nona, convinto da mister Ivan Migani e dal direttore Michele Maragliulo, Mattia Rocchi, difensore, è diventato il capitano della squadra. E per la nuova puntata de "La Voce del capitano" abbiamo voluto scambiare quattro chiacchiere proprio con lui, dopo il fantastico capolavoro dipointo dal team lo scorso weekend: la sorprendente vittoria con il Città di Ciampino. "Indossare questa maglia è un orgoglio per me", ci racconta Mattia,  "diversamente delle altre società sembra che quando giochi lo fai per il quartiere: è molto bello. Conoscevo già molti ragazzi al mio arrivo e gli altri li ho trovati disponibilie e gentili, si è formato da subito un bel clima. L'impresa con il Città di Ciampino? Posso dire che è stata una partita perfetta, soprattutto se penso al fatto che avevamo sette giocatori indisponibili e dunque una rosa corta. RItengo che la chiave per vincere la partita sia stata l'unione del gruppo che ci contraddistingue. Che dire, è stata davvero una giornata davvero speciale anche personalmente parlando, perché ho segnato il mio primo goal!" Rigiuardo alla classifica, il Ponte di Nona si trova esattamente a metà. "Siamo soddisfatti anche se abbiamo perso troppi punti per strada. Se guardo indietro, al nostro percorso, penso che le gare più belle sono state quelle con Trastevere e Città di Ciampino: la peggiore, invece, con il Monterosi, contro cui non aveva funzionato nulla". Sulla squadra: "Il nostro più grande pregio è il carattere, abbiamo tutti stoffa da questo punto di vista. Il nostro difetto più grosso, invece, è che siamo poco continui e facciamo troppi errori individuali. Ma ci stiamo lavorando ogni giorno, con l'intenzione di migliorare quanto prima. Personalmente il mio obiettivo è crescere ancora di più è cercare di andare a fare un campionato ancora più importante: mi vedo come un buon difensore forte fisicamente è dotato tecnicamente. Devo sicuramente migliorare sul piano della velocità: sto facendo del mio meglio per perfezionarmi sotto questo aspetto e non solo con il prof Ermini". Chiediamo a Mattia cosa significa per lui il portare la fascia di capitano al braccio. "Per me indossare questa fascia significa rappresentare la società, prendersi per primo delle responsabilità, risolvere problemi dentro lo spogliatoio ed essere un pilastro  dentro questo... per me ciò che distingue un buon capitano è il senso di responsabilità, il saper far girare la squadra e indurre tutti i compagni a dare il cento per cento". Mattia ci tiene a rivolgere alciuni ringraziamenti: "Al direttore per avermi portato qui, a mister Migani per la fiducia che mi ha dato nel darmi questa fascia e per quello che mi ha insegnato, al prof Ermini che ci mantiene sempre tutti bene fisicamente, e al nostro dirigente Ballerini che c'è sempre per ogni necessità".

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Gazzetta Regionale

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alle nostre newsletter

EDICOLA DIGITALE

Dalle altre sezioni