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L'intervista

Tor di Quinto, Celico: "Ci giocheremo le nostre carte"

Chiacchierata a 360° con il duttile centrocampista di via del Baiardo: tra sogni, considerazioni e modelli di riferimento

11 Febbraio 2020

Celico

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Ama il calcio, tifa Roma, terminato il Liceo Scientifico vorrebbe cimentarsi con la Facoltà di Ingegneria. Francesco Celico, giocatore dell'Under 17 del Tor di Quinto, è un ragazzo responsabile, con la testa sulle spalle, che sa quale cammino vuole percorrere. Sogna di diventare calciatore professionista come tanti ragazzi, ma ha già pronto il suo 'Piano B' perché “Come mi dice sempre mio padre, se vado male a scuola il calcio me lo posso scordare”. Con la maglia rossoblù è alla seconda stagione, quest'anno si gioca i play off e domenica scorsa la sua squadra è tornata a vincere, riavvicinando la post season: “Era importante perché venivamo da una sconfitta contro il Città di Ciampino ed eravamo scivolati nella gara contro il Monterosi ultimo in classifica. Una vittoria che è servita tanto per riscattarci e rosicchiare punti sul terzo posto”. Perché la distanza dal Savio adesso è di due lunghezze e i play off sono a portata di mano: “Siamo convinti di poterci giocare le nostre carte, sicuramente dovremo dare il massimo ed essere bravi a non dare nulla per scontato perché poi basta poco per lasciare punti preziosi lungo la strada”. Sotto ai blues c'è proprio il Tor di Quinto, a braccetto con Lodigiani e Trastevere, difficile scegliere la sfidante più accreditata: “La risposta scontata sarebbe la Lodigiani, visti anche i risultati con le rivali, però non è facile rispondere perché si tratta di tre squadre molto forti. Contro di noi sono state sfide ad armi pari, intense, che alla fine sono state decise da episodi. Sono convinto che ognuna proverà a dire la sua fino alla fine”. Difensore, esterno, centrocampista, a via del Baiardo Celico ha trovato la sua maturità tattica: “Qui c'è un ruolo diverso dal solito, il marcatore a uomo. Inizialmente ho trovato qualche difficoltà, questione di abitudine che però ho superato presto. Poi mi hanno provato a centrocampo e mi è piaciuto molto sin da subito, una nuova sfida quella di poter arrivare in zona gol e fornire assist. Devo dire che preferisco giocare in mezzo al campo, ma mi adatto benissimo anche in difesa”. Una duttilità preziosa per il tecnico dell'Under 17 rossoblù: “Ringrazio i tecnici che mi hanno provato a far giocare a centrocampo. Ho avuto la possibilità di capire la diversa prospettiva, di entrare più nel vivo del gioco, semplicemente è più stimolante sotto certi aspetti. Prima ero abituato a correre sulla fascia, in mezzo c'è una diversità che rende tutto più divertente”. Capacità di adattarsi a ogni ruolo ma non solo, Celico ci racconta i suoi punti di forza, soffermandosi anche sulla preparazione atletica: “Ho un tiro potente con una buona precisione, mi permette di calciare dalla distanza, di fare cambi di gioco. Qui ho avuto la possibilità di lavorare con grandissimi professionisti come Tafani (oggi alla Fiorentina, ndr), che ha creduto in me sin dal primo momento, e Marra, che ha calcato i palcoscenici più importanti del calcio. Uno dei miei giocatori preferiti è Nainggolan, per la grinta con cui recupera palloni e tira. Oggi mi piace tanto Veretout, magari più regista del belga”. Lazio e Frosinone prima dell'esperienza nel club del patron Testa, che gli ha dato un qualcosa di diverso: “Sono state bellissime esperienze, però devo dire che qui ho imparato di più sotto alcuni aspetti – spiega Celico, che aggiunge – Ribadisco l'importanza della marcatura a uomo, oggi spesso trascurata, poi sono cresciuto molto sullo stacco di testa, qui si lavora tantissimo sui fondamentali, mi hanno migliorato e oggi mi sento sicuro quando prendo il tempo e vado a colpire, anche in contrasto con l'avversario. Li ringrazio perché mi hanno fatto crescere molto, non è un caso che da qui siano venuti fuori grandissimi difensori, come Materazzi, Antei...”. Atleti di cui il giovane rossoblù spera di seguire le orme: “Inseguirò il sogno di diventare calciatore con tutte le mie forze, nonostante attualmente in Italia ci siano tante situazioni che non favoriscono i meriti dei giovani. Darò il massimo per riuscirci, anche se ho già un 'Piano B' – sorride, ndr – A parte gli scherzi, per me è molto importante conciliare lo sport con con gli studi, la mia famiglia mi ha trasmesso questi valori e in più sono consapevole che è molto complicato riuscire ad affermarsi come giocatori professionisti. A prescindere però dalle mie possibilità continuerò gli studi all'Università perché la carriera di un giocatore è corta rispetto alla durata di una vita, quindi sto già pensando anche al dopo eventualmente, per avere un posto nel mondo”. Ci saluta con il sorriso, noi gli auguriamo di realizzare tutti i suoi sogni.

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