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Focus
10 Marzo 2020
Costantini, tecnico del Montespaccato (©PhotosportRoma)
Avete presente la sensazione nel nuotare e sentirsi appesantiti? Le bracciate riescono più difficili, l'acqua diventa più pesante per qualche motivo, senza sapere bene il perché. Guardando la classifica del Montespaccato, a volte si ha questa sensazione. Quella di una squadra che, forse, avrebbe potuto fare un campionato leggermente diverso, quella di una squadra che, forse, avrebbe meritato di trovarsi con un margine superiore rispetto alla zona pericolante. Ognuno ha quel che si merita sul campo, direte forse voi. Ma vogliamo citare un caso molto specifico. Nell'ultima gara di campionato la formazione di Mario Costantini ha affrontato la temibile Romulea di Dario Decataldo che, pur con diversi 2004 in campo, comunque è corazzata in grado di far male a chiunque. Ha lottato, ha sofferto, ha subìto goal. Poi, a inizio ripresa, è avvenuta la magia. La squadra di Via Stefano Vaj è tornata in campo con il fuoco negli occhi e in meno di dieci minuti ha resettato tutto, portando il risultato da 0-2 a 2-2 e andando vicinissima al 3-2 che, magari, avrebbe anche potuto cambiare qualcosa. Lì si è visto il vero potenziale del gruppo che però non è riuscito a tenere abbastanza a lungo quello status superlativo per poter ferire, sia in termini di punteggio che di morale, il valido avversario amaranto oro, che è riuscito poi, comunque a portare a casa con ritrovata caparbietà il risultato. La continuità in partita è certamente un aspetto su cui il Montespaccato deve ancora lavorare oltreché sui non pochi goal subiti (56 ad oggi), che certamente hanno rappresentato sinora una bella parte di zavorra. Ma le fiammate che questa squadra ha dimostrato di avere, sono garanzia di miglioramento in futuro, se il gruppo resta unito).
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