l'intervista

Savio, Centola: "Quando si potrà, abbracciatevi e siate amici"

La profonda riflessione del tecnico azzurro, sull'importanza dei rapporti di persona e tutte quelle semplici abitudini che quest'emergenza ci sta togliendo

Quello di Benito Centola, tecnico del Savio Under 17, è un messaggio profondo, sentito, che va oltre il difficile momento di emergenza sanitaria che stiamo attraversando: "Mi auguro che tutti ci possiamo rivedere presto, per continuare a fare calcio come ci piace, in maniera positiva. Cerco sempre di far credere a tutti i miei ragazzi che possono recitare un ruolo da protagonista - esordisce - Spero vivamente che tutta questa situazione faccia capire quanto è importante la libertà di poter coltivare nella vita i rapporti umani di persona e di quanto non sia indispensabile l'utilizzo estremo della tecnologia. Ragazzi, quando sarà possibile, tornate ad abbracciarvi, a manifestare la profondità dell'amicizia, guardandovi negli occhi e sorridendovi". In un modo o nell'altro, l'allenatore ed il suo staff sono sempre di supporto ai ragazzi: "In questa situazione a distanza è difficile capire il loro stato d'animo: credo molto nei rapporti faccia a faccia, quando da uno sguardo o un atteggiamento si può imparare a conoscere molto. Tutto questo adesso viene meno: quello che avverto è che forse si stia facendo largo un po' di timore e insicurezza fra i ragazzi nei confronti di qualcosa di non troppo definito, qualcosa che non si sa ancora quanto durerà". Un bel rapporto, sano, quello di mister Centola con i suoi 2003, costruito giornata dopo giornata durante il campionato: "Abbiamo iniziato con qualche difficoltà raccogliendo poco, anche per qualche vicissitudine societaria. Poi tutto si è risolto: la partita della svolta fu il successo interno con la Lodigiani, che ci fece acquisire la consapevolezza di poter concorrere per le prime posizioni, da lì voltammo pagina ed il gruppo prese forza - spiega - Il girone di campionato era importante e potevamo giocarcela, poi ci siamo tutti fermati, i sogni e i proclami allora sono venuti meno". Ora bisogna abbandonare il campo e restare a casa, per vincere una partita più importante: "Abbiamo concordato con il preparatore atletico un programma d'allenamento per i ragazzi da svolgere in casa e siamo a loro completa disposizione. Gli abbiamo anche fornito alcuni pdf di libri su giocatori e allenatori di livello mondiale, che diventano così uno spunto di divertimento e confronto - chiude - Da questo nasce molta interazione e spesso finiamo per toccare aspetti non solo calcistici, che alla fine rinforzano e comlpetano il nostro rapporto".

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