La rubrica
La Voce del capitano, Geracitano e la sua Accademia
Questa settimana abbiamo conosciuto il leader della formazione di via Settebagni: un pizzico di fortuna e continuità in più è quel che è mancato alla squadra
Un'annata tosta e in salita, con grandi spiragli di luce nell'ultima parte giocata: quella dell'Accademia Calcio Roma è stata una stagione davvero difficile, iniziata nel peggiore dei modi. Poi, con il lavoro e la pazienza, i ragazzi, presi in corso d'opera da mister Piero Uras, si sono rialzati in piedi e stavano, prima dello stop per il Coronavirus, giocandosi le propri carte per venir fuori dalla zona playout. Ne abbiamo parlato con il capitano della formazione di via di Settebagni, il terzino Lorenzo Geracitano. "È vero, la nostra stagione non è iniziata bene, durante le prime partite non siamo riusciti ad ingranare la marcia. Successivamente essendo cambiate alcune cose abbiamo avuto le prime vittorie...non siamo riusciti però fino ad oggi a decollare, alternavamo ottime prestazioni a prestazioni non convincenti. Una partita in particolare che mi torna in mente: il 2-1 interno al Trastevere, siamo riusciti a proporre una prestazione di carattere e abbiamo messo in difficoltà una delle squadre di vetta del campionato. Avevamo preparato molto bene quella partita, già durante la settimana sapevo che avremmo quantomeno proposto un'ottima prestazione contro un grande avversario. Cosa ci è mancato in questo campionato? La continuità, è stata questa secondo me la mancanza che si è fatta più sentire. Alternavamo performance ottime a performance sotto tono. Un elemento in cui tutti noi dobbiamo migliore per le prossime stagioni. Non nego che abbiamo avuto anche molta sfortuna, una dose di fortuna in più ci avrebbe dato sicuramente una spinta maggior, molte partite le abbiamo perse o pareggiate per singoli episodi. Però non possiamo lamentarci, il calcio non è solo questo anzi... penso che invece un nostro punto di forza sia stato il nostro legame, sia in campo che fuori: in partita siamo quasi sempre riusciti a mettere in difficoltà i nostri avversari soprattutto per la nostra tenacia e per la voglia di vincere tutti i contrasti". Lorenzo, a parte alcune parentesi con Savio e Vigor Perconti, veste la maglia dell'Accademia Calcio Roma da quando è piccolo. È lui a portarne la fascia al braccio. "Un capitano secondo me deve essere colui che non ha paura di prendersi le responsabilità di tutta la squadra, colui che sa sempre aiutare e incitare i propri compagni e colui che sempre si impegna ad ogni allenamento e ad ogni partita... credo di esser stato scelto per questi motivi. Sono molto contento di essere il leader di questa squadra e, dunque, di avere la fiducia da parte di tutta la società". Sulla situazione attuale difficile per tutti: "Un vero e proprio momento storico: per noi ragazzi è molto complicato passare da allenarsi continuamente e uscire con gli amici a stare fissi in casa. Sinceramente pensavo che la quarantena finisse presto ma vedo che le cose si stanno prolungando sempre di più. Non vedere le persone che di solito ti sono attorno è molto difficile. Noi dell'Accademia ci continuiamo ad allenare anche da casa, seguendo i programmi che ci sono stati forniti. Ora, essendo passato molto tempo è ancora più difficile stare a casa per via anche delle belle giornate. Essere impossibilitati anche solo di poter uscire per correre è molto difficile, però in questa situazione, queste misure drastiche sono necessarie per contenere il contagio del Coronavirus e per questo devono essere rispettate".