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Provinciali
16 Aprile 2020
In un periodo di lontananza dal calcio giocato è mister Cerasa a fare il punto della situazione sul suo Real Monterotondo Scalo, tra riflessioni sull'emergenza e analisi dell'ottima stagione dei suoi classe 2003. "Come tutti, stiamo pagando il fatto di stare a casa, in quanto abituati a uscire e svolgere atività sportive. Siamo speranzosi, fiduciosi del fatto che prima o poi torneremo in strada, magari con delle regole. Stiamo rispettando le direttive". Lontananza dalla vita sociale e dai campi di calcio che stanno iniziando ad accusare anche i suoi ragazzi: "Ci sentiamo, abbiamo un gruppo Whatsapp, anche se nei primi momenti eravamo molto più attivi. Quando il rapporto diventa tu e il telefonino, ci si inizia a stancare. Tuttavia cerchiamo di ascoltarci, parlare e fare battute". Una stagione interrotta sul più bello, poco dopo l'inizio di un girone di ritorno che si preannunciava entusiasmante e con un probabile testa a testa fino all'ultima giornata con la Spes Montesacro. "La stagione è stata molto importante e sono soddisfatto. Lo scorso anno abbiamo gettato le basi per fare bene, chiudendo al quarto posto a pochi punti dalla prima; quest'anno siamo primi, dividiamo il posto con la Spes Montesacro in un girone che ha delle realtà importanti. Veniamo da 13 vittorie consecutive e le gare più belle sono quelle in cui i ragazzi hanno dovuto tirare fuori il carattere, insieme a quelle in trasferta disputate spesso su campi in terra non congeniali al nostro stile di gioco". Però se dovesse scegliere il ricordo migliore della stagione: "Senza dubbio la vittoria per 1-0 contro la Spes, squadra forte contro la quale i ragazzi hanno tirato fuori tutto ciò che potevano, la partita del cuore. Non sappiamo come finirà, ma quella gara ci permette un primo posto virtuale". La sua squadra ha, come molte, dei riti magici, "vecchio stampo" ci dice mister Cerasa senza ovviamente svelarci quali siano. "Il gruppo è cresciuto moltissimo in questa stagione. La rosa è ampia (25), formata da ragazzi bravi e i miglioramenti sono sotto la luce del sole. Ritengo che un ciclo debba durare 2-3 anni e sono orgoglioso che al secondo siamo riusciti a lottare per la vittoria finale. Questi risultati fanno onore ai ragazzi e premiano il mio impegno e la mia passione". Un messaggio da lanciare al suo gruppo e al mondo dello sport in generale: "A loro li mando spesso, mi mancano veramente tanto e sono una grandissima squadra, fatta di ragazzi seri con famiglie al seguito. Spero di rivederli al più presto, quest'anno sono stati dei veri gladiatori".
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