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l'intervista

Ponte di Nona, Bernardini: "Lo spogliatoio è molto unito"

Nonostante il periodo di incertezza, i ragazzi dell'Under 17 non si disuniscono: "Nella speranza che presto ci si possa allenare in maniera completa"

16 Novembre 2020

Ponte di Nona, Bernardini: "Lo spogliatoio è molto unito"

Bernardini, Ponte di Nona

Sconfitte contro Giardinetti e Sansa per il Ponte di Nona di mister Bernardini nei primi due appuntamenti in campionato: “La squadra ha risposto bene soprattutto contro i Giardinetti che è una compagine che ambisce alle finali. Nel primo tempo meritavamo di più, poi è uscita la loro forza e il risultato ci può stare. Contro il Sansa avevamo molti calciatori indisponibili, perché erano stati a contatto con dei positivi al Covid. Siamo andati a giocare in 13 e questo ci ha molto penalizzato. Sono soddisfatto di quello che stanno facendo i ragazzi che mi seguono tantissimo, siamo un po' in debito con la fortuna. Forse abbiamo una rosa un po' corta e nel caso si ripartisse la puntelleremo.” Bernardini parla anche del suo gruppo che è stato costruito: “8/9 elementi erano qui anche lo scorso anno, per il resto abbiamo aggiunto cercando di migliorare. Soprattutto nel reparto offensivo la squadra è molto competitiva, ci manca qualcosa negli altri reparti e stiamo già lavorando per migliorarci. Lo spogliatoio è molto unito e questo porta sicuramente risultati positivi. Noi cerchiamo in questa stagione di mantenere la categoria, è il nostro obiettivo. Poi quello che verrà in più sarà di guadagnato.” Con la speranza di poter riprendere il campionato il mister ha parlato dello stop: “I ragazzi più piccoli sono maggiormente penalizzati perché non si capacitano di questo stop. Noi ci dobbiamo adeguare alle direttive e se questo è per la protezione dei ragazzi è inevitabile. Sicuramente è difficile portare avanti le stagioni così, i campionati saranno altalenanti, i ragazzi così non riescono ad avere una forma ideale per rendere al meglio e entrare nel clima partita. Noi per ora stiamo lavorando in base al protocollo, quindi con il distanziamento nella speranza di poter tornare quanto prima a lavorare in maniera completa. Per la realtà che io sto vivendo a Ponte di Nona avrei voluto la possibilità di lavorare collettivamente".

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