Romulea, Decataldo: "Manca l'adrenalina della gara"

Dario Decataldo è di casa alla Romulea. Quinta stagione in amaranto oro, la terza consecutiva. I suoi ragazzi stavano volando in campionato poi è arrivato lo stop. In tutto questo caos c'è un dolcissimo lato positivo: "Io forse sono un fortunato - dichiara il mister - Nel senso che ho un bimbo di sei mesi e stando in casa più tempo ho l'occasione di vivermelo in pieno. Certo, da una parte il campo mi manca tantissimo, specialmente l'adrenalina della partita. Adesso però dobbiamo saperci accontentare". E in questo caso significa accontentarsi degli allenamenti individuali: "Stiamo vivendo una situazione particolare, d'altronde facciamo uno sport di contatto e di squadra. Al momento stiamo lavorando molto sulla tecnica individuale e sui movimenti che ogni giocatore dovrebbe fare nelle varie situazioni di gioco, a seconda del ruolo chiaramente. Stiamo sfruttando questo tempo per lavorare sulle cose che normalmente vediamo meno". Le difficoltà però non mancano: "Soprattutto perchè al momento non c'è una data di ripartenza - conferma Dario Decataldo - Questo rende tutto più complicato anche dal punto di vista della condizione fisica. In questo senso ci stiamo concentrando sulla parte atletica affinchè i ragazzi conservino la condizione che avevano raggiunto. Il ritorno in campo senza vaccino? Sono sincero, è un tema molto complicato e sicuramente non ho le competenze per poter dare un giudizio. Una cosa però si può dire. Ci sono situazioni fuori dal rettangolo di gioco molto più pericolose. Applicando tutti i protocolli, trenta o quaranta ragazzi all'interno del campo di calcio sono sicuri. Senza l'uso degli spogliatoi, ovviamente, che può essere un luogo di assembramento. In generale però credo che con qualche sacrificio si potrebbe tornare a giocare prima. Laddove ovviamente ci siano tutte le sicurezze del caso per gli addetti ai lavori e per i ragazzi".