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l'intervista
10 Febbraio 2021
Urbetevere, il capitano dell'Under 17 Massimo Buffa (Foto ©GazReg)
Un capitano non molla alle prime difficoltà, un capitano le affronta. Un capitano è colui che le supera e che guida i suoi compagni verso un unico obiettivo, dove nessuno è escluso. Essere parte di un gruppo vero. Massimo Buffa, capitano dell’Urbetevere Under 17, rappresenta al meglio i valori della società di Via della Pisana, una società da sempre attenta a valorizzare il suo settore giovanile. Il talento classe 2004, con grande lucidità ha affrontato temi importanti, ricordando quanto sia importante mantenere vivo il rapporto con i compagni di squadra: "Questo periodo difficile lo sto vivendo pensando solo alla partita. Mi manca un sacco quella bellissima sensazione che si provava la sera prima e la mattina della gara. Ci stiamo continuando ad allenare tre volte a settimana, rispettando sempre le regole, anche se è un po’ stressante andare al campo consapevole che di non poter fare la partitetella o comunque toccare di più il pallone. Non ci resta che aspettare". Una speranza, rivolta al destino, che tiene i ragazzi lontani dai campi. Un pericolo, sempre più ricorrente: l’abbandono al calcio. Massimo, da vero capitano, ricorda quanto ami questo sport affrontando il tema con una sicurezza disarmante: "Sinceramente non ho mai pensato di smettere. Io amo questo sport, amo andare al campo ad allenarmi e stare con la squadra. Non riesco ad immaginare una lontananza dal calcio in qualsiasi situazione. Invece, purtroppo, ho conosciuto tanti ragazzi che hanno smesso e che si sono demoralizzati anche per la quarantena. Io ho utilizzato questo periodo per allenarmi di più a casa senza mai farmi passare per la testa un pensiero del genere". Tra determinazione e voglia di tornare in campo, Buffa ricorda i bei momenti vissuti con i suoi compagni, tra nostalgia di quello che era e speranza per quello che sarà: "Tutto ciò che mi manca di più è la partita. Tutto ciò che la circonda. Il pre partita, la sera prima dove devi stare attento a cosa mangiare ed andare a dormire presto. Poi lo spogliatoio, l’ansia che ti rende concentrato e anche il riconoscimento. Vedere la faccia dei tuoi compagni non ha prezzo, carichi e concentrati. Perfino la sensazione che si ha sulle gambe quando finisce la partita e poi ti fa rimanere a casa sul divano tutto il giorno. Bellissimo davvero". Le emozioni di ragazzi come Massimo Buffa, sono inspiegabili per chi vive quei 90’ travolgenti. Il capitano dell’Urbetevere, esprime un desiderio, raccontando i suoi compagni di squadra: "Per quest’anno desidero che ci facciano terminare il campionato prima dell’estate. Per quanto mi riguarda andrebbe bene anche giocare solo il girone di andata. La mia squadra, è una squadra speciale. Si tratta di ragazzi intelligenti e svegli, non solo negli 11 titolari, ma anche nei cambi. Siamo in tanti ad avere personalità in questo gruppo. Ci sono leader come Giuncato e Pietromarchi, ma ci sono molti altri leader silenziosi fuori e presenti mentalmente in campo". Buffa, con la tenacia che lo contraddistingue, manda un messaggio a tutti i ragazzi che stanno vivendo un periodo di riflessione, invitandoli ad accendere quella luce che dentro può tornare ad illuminarsi: "Se amate veramente il calcio, dovete riuscire ad essere pazienti in questo momento, abbiamo il dovere di aspettare. Ma se dentro vi si è spenta la passione dentro, fate spazio a chi ha tanta fame di giocare, perchè ce ne sono veramente tanti".
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