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Dopo Gara
Il commento del tecnico bianconero dopo la sconfitta di misura nella ripetizione dell'ultima giornata contro il Falaschelavinio e in vista del play out
16 Maggio 2022
Gabriele Rendina, tecnico del Campus Eur (Foto ©Torrisi)
La ripetizione della gara in casa del Falaschelavinio non portava con sé grandi motivazioni, per il Campus Eur. Il gruppo Under 17 Elite guidato da mister Gabriele Rendina era già proiettato al play-out con la Virtus San Michele e Donato, dunque la sconfitta subita nell’ultima gara della stagione regolare non preoccupa più di tanto il tecnico bianconero, che resta però rammaricato per il posizionamento finale dei suoi: "Avremmo dovuto raggiungere la salvezza già da qualche giornata – spiega Rendina – perché ne avevamo tutte le possibilità. Non vanno dimenticate, comunque, le gradi difficoltà che abbiamo dovuto affrontare quest’anno, a partire dall’assenza di un portiere all’altezza della categoria. Con il mio arrivo a dicembre c’è stata una svolta da questo punto di vista ed i risultati si sono visti, anche se resta il fatto che in questa ultima partita della stagione regolare avremmo dovuto fare qualcosa in più. Mi riferisco in particolare al primo tempo, in cui abbiamo creato parecchie occasioni. Abbiamo tenuto a riposo alcuni elementi importanti per noi in chiave play-out, lasciando spazio un po’ a tutti i ragazzi, dunque questa gara per noi aveva più una valenza di allenamento che di partita vera, anche se siamo scesi in campo con l’intenzione di onorare fino alla fine il campionato". L'allenatore bianconero parla poi dei risultati ottenuti fuori dal campo, come il passaggio di Matteo Piscitelli nel professionismo, all'Ascoli: "I nostri migliori risultati, comunque, li abbiamo raggiunti fuori dal terreno di gioco: uno dei nostri ragazzi è andato all’Ascoli, altri due sono in procinto di passare al Frosinone e ci sono altri elementi nell’orbita di squadre professionistiche. Ciò vuol dire che abbiamo lavorato bene per far crescere i nostri atleti. Sono convinto che la salvezza sia alla nostra portata, anche perché rispetto alla squadra che andremo ad affrontare nello spareggio abbiamo chiuso con parecchi punti in più. E questo mi fa riflettere sulla formula pensata dalla Federazione: nei campionati giovanili non dovrebbero esserci le retrocessioni, come era qualche anno fa. Con l’assillo della classifica non si pensa più a far crescere i calciatori al livello tecnico, tattico e mentale, ma solo al risultato. Con queste premesse non è difficile dare una spiegazione al fatto che il movimento italiano sia in difficoltà, come dimostrano le due mancate qualificazioni della Nazionali ai Mondiali".
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