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L'Intervista
Le parole dell'estremo difensore nerazzurro che, contro il Campus Eur, è entrato in campo da giocatore di movimento e si è tolto la soddisfazione di andare in gol
09 Novembre 2022
Federico Rocchetti, portiere classe 2006 del Civitavecchia (Foto ©Torrisi)
Quella di domenica scorsa sarà una giornata difficile da dimenticare per Federico Rocchetti, portiere del Civitavecchia. Per via di alcune assenze, mister Andrea Rocchetti (suo papà) ha scelto di portarlo in panchina contro il Campus Eur come giocatore di movimento. Nel finale è entrato al posto di Serpente, che aveva accusato un problemino fisico, ed a pochi minuti dal triplice fischio ha firmato il gol che ha chiuso i conti sul definitivo 5-0. è proprio lui a raccontarci le sensazioni dopo la rete segnata, particolari per chi di solito è abituato ad evitarle: "Sicuramente è stata una bellissima emozione. Ad essere sincero non me l'aspettavo neanche io, sono entrato in campo perché un mio compagno ha chiesto il cambio, ho dato il massimo e sono riuscito a trovare addirittura la via del gol. Da piccolo giocavo davanti, dunque questo sicuramente mi ha aiutato, però sono sempre stato attratto da ruolo del portiere ed il mio habitat naturale è ormai tra i pali". Non possono mancare delle dediche speciali: "Lo dedico a tutti i miei compagni, al mister ed al dirigente Ivan che ci è sempre accanto. Una dedica speciale va anche a Tiziano Alessi, un compagno che ha iniziato la stagione con noi ma che purtroppo ha poi subito un brutto infortunio, gli siamo vicini e lo aspettiamo in campo più forte di prima. Infine, l'ultima dedica è per mia nonna e tutti i miei familiari che mi supportano sempre". L'estremo difensore nerazzurro ci racconta poi della sua passione per il ruolo di portiere e ci rivela i suoi punti di riferimento: "Intorno ai 7-8 anni ho dovuto prendere la decisione definitiva di fare il portiere. Si tratta di un ruolo molto complicato, dove non puoi permetterti cali di tensione e devi sempre rimanere concentrato al massimo per tutti i 90'. Da piccolo sicuramente tutti i bambini guardavano Gianluigi Buffon, me compreso, e l'ammirazione per lui sicuramente ha inciso nella mia scelta. Ad oggi invece, come punti di riferimento ho Gianluigi Donnarumma e Guglielmo Vicario, un estremo difensore giovane ma che sta sempre di più mettendo in mostra le sue qualità". Federico si ispira anche ad una grande conoscenza del nostro calcio Regionale, si tratta di Riccardo Tassi del Montespaccato, il cui percorso l'ha colpito in maniera particolare: "Mi piace molto Riccardo Tassi, sono rimasto affascinato dalla sua storia. Lui è partito fin dalle giovanili con il Montespaccato ed ora difende i pali degli azzurri in Serie D con la fascia da capitano al braccio. Sarebbe un sogno per me fare lo stesso qui al Civitavecchia, gioco in nerazzurro da sempre e spero di arrivare a calcare palcoscenici importanti con questa maglia". Parlando della stagione. Il Civitavecchia è partito benissimo, al momento occupa la vetta solitaria del Girone A e può sognare in grande, mantenendo però l'umiltà che l'ha sempre contraddistinto: "Il nostro obiettivo è innanzitutto quello di salvarci il prima possibile, siamo un gruppo molto unito e crediamo tanto in noi stessi. Pensiamo partita dopo partita e pian piano vedremo dove riusciremo ad arrivare, ora testa al prossimo impegno sul campo della Vigor Perconti. Siamo uno spogliatoio di amici e questo sicuramente aiuta, sia nei momenti belli che in quelli più complicati". In conclusione, Federico si racconta anche fuori dal rettangolo verde: "Passo molto tempo al campo e vivo per il calcio che è la mia più grande passione. Poi cerco di impegnarmi al massimo nello studio, mentre nel tempo libero mi piace uscire con i miei amici e passare del tempo con loro".
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